Fino al 4 settembre all’interno delle sale delle Collezioni Comunali d’Arte di Palazzo d’Accursio verrà ospitata la mostra “La memoria del futuro. Mario Ramous. Un intellettuale a Bologna, dal dopoguerra agli anni Novanta”, un percorso alla scoperta di questa figura poliedrica impegnata in numerosi modi nel fermento culturale che ha contraddistinto quegli anni.

A Palazzo D’Accursio la mostra dedicata a Mario Ramous

Mario Ramous è una figura sicuramente molto interessante, che nel corso della sua vita si è approcciato alla cultura in modi diversi, come ricorda il figlio, Michele Ramous Fabj, nonché co-curatore della mostra insieme a Maura Pozzati: «per lui l’arte era tutto, era attento ad ogni piccolo dettaglio». Ramous inizia la sua carriera come critico d’arte, si interessa alle strutture stilistiche della comunicazione estetica; è direttore per 25 anni della casa editrice bolognese Cappelli; traduce e rilegge i grandi classici della cultura latina, ad esempio l’Eneide di Virgilio e le opere di Orazio; inoltre scrive lui stesso poesie e compone musica.

La scelta che è stata fatta per raccontare questo intellettuale a tutto tondo viene spiegata da Michele Ramous Fabj: «Tutte le varie attività in lui si andavano a mescolare, ho preferito tenere tutto quanto in maniera magari anche un po’ confusa. Questa mostra è come venire a casa mia e aprire dei cassetti, che è un po’ anche quello che ho fatto io». È una mostra per curiosi, è un percorso entro cui vagabondare alla scoperta dei diversi oggetti in esposizione, che sono libri, poesie, disegni e dipinti, lettere con vari personaggi del tempo; tutto ciò si situa all’interno delle sale delle Collezioni Comunali d’Arte e crea un bel contrasto tra contemporaneo ed antico.

Dall’esposizione traspare anche il grande legame tra Mario Ramous e i suoi amici artisti, grandi nomi del ‘900. In mostra si possono trovare i quadri pop di Pozzati datati 1964, il momento d’oro della sua carriera in cui partecipa anche alla Biennale a Venezia; un disegno di Morandi donato dallo stesso artista a Ramous; di Pirro Cuniberti troviamo un mobile bar da lui decorato, ma in esposte ci sono anche le edizioni delle Favole di Esopo curate da Ramous e illustrate da questo artista.

Per maggiori informazioni sulla mostra, consultare il sito di Bologna Musei.

Correlato con la mostra, mercoledì 18 maggio si terrà alla Cappella Farnese di Palazzo d’Accursio la giornata di studio Prima e “Dopo la critica”: (bisogna spendere molte parole, |tutte le parole | (e non so se basteranno). Dalle ore 10:00 ci sarà un susseguirsi di incontri che vanno a tracciare un lungo itinerario nella cultura italiana del ‘900. Per maggiori informazioni sull’evento, è possibile consultare il sito.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MICHELE RAMOUS FABJ: