Nell’indagine sull’investimento di Abdel Salam davanti alla sede della Gls, dove era in corso un picchetto di Usb, il pm ha chiesto il rinvio a giudizio per “omicidio stradale” per il camionista che ha travolto il lavoratore. La rabbia del sindacato: “Ci costituiremo parte civile”. Mobilitazione per 10 giorni a partire dal 14 settembre.
Picchetto GLS Piacenza: Usb si costituisce parte civile
Rischia di essere derubricata ad un semplice incidente stradale la morte di Abd El Salam , il lavoratore travolto e ucciso da un camion durante un picchetto di protesta indetto da Usb presso il magazzino della Gls a Piacenza.
Il pm Emilio Pisante, che sta effettuando le indagini sulla morte del lavoratore, infatti, ha chiesto il rinvio a giudizio del camionista che guidava il mezzo che travolse Abd El Salam, ma l’accusa è “omicidio stradale“.
A dare la notizia è proprio Usb, che contesta il lavoro del pm ed annuncia contromisure. “Abd El Salam non stava passeggiando – scrive il sindacato in una nota – Era davanti all’ingresso della Gls fermo e l’autista del camion ha ingranato la marcia uccidendolo”.
Nella ricostruzione della procura, inoltre, si parla di un comportamento scorretto da parte della vittima, a causa della sua volontà di bloccare il mezzo.
Per questo motivo, i legali del sindacato chiederanno la prosecuzione delle indagini “per accertare la condotta delle persone che hanno spinto l’attuale indagato a forzare il blocco, al fine di formulare nei loro confronti l’accusa di concorso nell’omicidio”.
Il sindacato, inoltre, si costituirà parte civile nell’udienza preliminare davanti al gip, prevista per il prossimo 20 settembre. Già una settimana prima, dal 14 settembre, primo anniversario della morte del lavoratore, gli addetti alla logistica cominceranno una mobilitazione della durata di 10 giorni.
Nella notte tra il 14 e 15 settembre 2016 i lavoratori della Gls, azienda della logistica che ha una base nel piacentino, avevano dato vita ad un’assemblea per chiedere all’azienda di rispettare un accordo che aveva sottoscritto. Al rifiuto da parte della proprietà, i lavoratori hanno dato vita ad un picchetto.
La tragedia si consumò quando, secondo la ricostruzione dei testimoni del sindacato, un preposto aziendale incitò il camionista a forzare il blocco effettuato dai lavoratori, travolgendo e uccidendo Abd El Salam.
Il giorno successivo, 15 settembre, in molte città italiane i lavoratori scesero in piazza per protestare contro quello che definirono “omicidio padronale”.
Per quell’agitazione, a Bologna 9 attivisti sindacali sono stati condannati senza processo per l’aver svolto la manifestazione senza il preavviso di tre giorni e per aver acceso un fumogeno colorato e di aver tentato di forzare il blocco di polizia per accedere alla stazione.
Le pene alla detenzione sono state sospese, ma per i 9 condannati pesa una multa di 25mila euro ciascuno.