In tutte le famiglie a volte possono insorgere dei problemi tra i genitori, che possano portano fino alla loro separazione e al divorzio. Le motivazioni sono tante, ma nella maggior parte dei casi sono interne alla famiglia stessa. In tutti questi casi, però, c’è bisogno di una figura professionale che possa gestire le controversie e porsi come mediatore a seguito della rottura. Stiamo parlando del mediatore familiare, una figura che negli ultimi anni riveste un ruolo importante in tutti i processi di riorganizzazione delle relazioni familiari, in particolar modo dopo una separazione.
Cos’è la mediazione familiare
La mediazione familiare, quindi, è il vero e proprio percorso che a seguito di una separazione un divorzio tende a riorganizzare tutta la struttura familiare e a riconciliare le parti.
Dopo la rottura del rapporto di coppia, infatti, è necessario raggiungere degli accordi rispetto al patrimonio e ai figli, se presenti all’interno della famiglia. Per fare questo c’è bisogno di una figura che sia in grado di mediare tra marito e moglie affinché si rispettino i bisogni primari di ognuno di loro e, nel caso della presenza di uno più figli, la loro educazione e crescita non sia influenzata negativamente dalla fine del rapporto.
Come si svolge la mediazione familiare
Nel momento in cui la coppia si rende conto che le cose non vanno per il verso giusto e decide per una separazione consensuale interviene una figura terza super partes che li aiuta a risolvere “bonariamente” eventuali conflitti e a riorganizzare tutta la struttura familiare. Principalmente il mediatore familiare interviene su due aspetti:
1)Patrimonio economico: il professionista si occupa della riorganizzazione del patrimonio familiare in base agli accordi presi durante il matrimonio e alle proprietà e beni posseduti dalla coppia. Sarà il mediatore, quindi, a occuparsi di eventuali divisioni e riassegnazione di tutto ciò che la coppia possiede a livello di beni mobili e immobili;
2)Co-genitorialità: è in presenza di uno o più figli che il mediatore familiare assume un ruolo importante. Le cose cambiano, naturalmente, se si tratta di ragazzi minorenni o maggiorenni. Nel primo caso è necessario capire a chi andrà la tutela dei figli e come verranno organizzati gli incontri con il genitore che non vive più sotto il loro stesso tetto, nel secondo caso, ossia quando i figli sono
maggiorenni, le cose possono essere più complicate in quanto, ad eccezione di casi molto particolari, i figli hanno facoltà di decidere se rimanere con l’uno o l’altro genitore.
Perché affidarsi a un mediatore familiare
Durante una controversia familiare che porta alla rottura è necessaria una figura che sia neutrale e che possa oggettivamente decidere in base alle reali necessità di ognuna delle parti quale sia la soluzione migliore da adottare. Il mediatore familiare opera in un contesto privato e discreto e quasi sempre riesce a valutare obiettivamente la situazione, cosa che invece la coppia, spesso in cattivi rapporti, non riesce a fare.
Per operare, un mediatore deve avere competenze giuridiche e psicologiche oltre a grandi doti comunicative per poter essere un punto di riferimento per la famiglia.