Il collettivo di produzione artistica Ateliersi presenta la nuova versione inedita dello spettacolo virtuale La Mappa del Cuore di Lea Meandri in VR: nuove relazioni sperimentali tra teatro e tecnologia, che toccheranno vari musei, biblioteche e spazi culturali della città.

Una rubrica di lettere diventa uno spettacolo di teatro

A partire dall’11 maggio, inizia la tournée di spettacoli in virtual reality composta da Ateliersi, che metterà in scena le inquietudini adolescenziali indagate da Lea Melandri, figura di riferimento nell’universo del femminismo italiano.

L’idea alla base della realizzazione virtuale di questo prodotto, che nasce come teatrale, è quella di portare fuori lo spettacolo, riversandolo su musei, biblioteche e spazi culturali, andando quindi a sperimentare una nuova fruizione, che sfrutta le potenzialità delle tecnologie digitali, attraverso le quali andare a riflettere intorno alle inquietudini adolescenziali, di ieri e di oggi.
Infatti lo spettacolo nasce dalla rubrica di corrispondenza che Lea Melandri ha condotto su Ragazza In, settimanale per adolescenti degli anni Ottanta, una rubrica aperta al confronto e al dialogo, dove si cercava di rispondere alle inquietudini di ragazze e ragazzi.

Come racconta ai nostri microfoni, Andrea Mochi Sismondi, autore e direttore artistico di Ateliersi, quando i teatri sono rimasti chiusi, c’è stato il desiderio di perseguire l’idea di rivolgere lo spettacolo a uno spettatore, che fosse al centro del palco; così è stata approfondita questa intuizione, girando video dello spettacolo a 360 gradi, nel teatro di Ateliersi, e costruendo una visione che può essere fruita attraverso i visori di realtà virtuale.
Lo spettatore potrà recarsi nei luoghi che in questa prima parte del tour accoglieranno lo spettacolo, e verrà accolto da una performer, che lo guiderà in questo ambiente e potrà assistere alla visione, sedendo su una poltrona girevole, collegata con un visore. In una dimensione fortemente intima e immersiva, lo spettatore sarà immerso in uno spettacolo one to one, per un’ora, e sarà libero di spaziare con lo sguardo, rivolgendolo in ogni direzione, ricreando così una dinamica centrale nel teatro: lo spettacolo accade, il suono spazia e le visioni contemporanee si estendono in tutte le direzioni.

Diversi i luoghi in cui lo spettacolo sarà visibile: a partire dall’11 maggio al Damslab, dove è stata realizzata una tavola rotonda, in cui si dibatterà con Roberta Paltrinieri ed Enrico Pitozzi, su temi legati all’approfondimento della cultura negli anni 80 e sulla trasposizione dello spettacolo dal vivo in realtà virtuale.
Nel pomeriggio dall’11 al 14 maggio, lo spettacolo sarà fruibile nella navata centrale del Damslab.
Poi dal 18 al 23 lo spettacolo arriverà presso le Collezioni Comunali d’Arte, e a seguire sarà ospitata presso la Biblioteca Salaborsa Ragazzi, nella biblioteca del Cassero LGBTI+ Center e al MaMbo; infine dal 14 al 18 giugno, chiuderà alle Serre dei Giardini Margherita il primo tour cittadino, a cui seguirà un tour internazionale, dove verrà presentato anche il documentario Vogliamo anche le rose, di Alina Marazzi e un concerto realizzato a partire dalle musiche dello spettacolo, a cura di Mauro Sommavilla, Francesca Pizzo Cristallo e Vincenzo Scorsa.

Dunque oltre allo spettacolo virtuale ci saranno eventi collaterali come incontri e dibattiti, film e musica. Ma come ci ricorda Sismondi, sono stati anche organizzati dei percorsi di visita ad hoc nei musei, in particolar modo nelle collezioni comunali e nel MaMbo,collegati alle emozioni e sensazioni che lo spettacolo suscita; ugualmente nelle biblioteche sono stati pensati dei percorsi di lettura ad hoc.
Infine il 9, 10, 11 giugno sarà possibile vedere lo spettacolo dal vivo presso l’ Arena Orfeonica, nello spazio esterno tra l’Ateliersi e il Labas.

Chiara Moffa

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