Giusto ieri erano ad Ex Centrale, in un evento organizzato da Donne in strada e Gaza Freestyle per presentare il progetto di una Casa Internazionale delle Donne a Gaza. Oggi, le attiviste dell’United Palestinian Women sono passate dai nostri studi per raccontarci nel dettaglio il progetto stesso, ma anche per raccontare la condizione di doppia oppressione che vivono le donne a Gaza, tra gli attacchi militari israeliani e il governo misogino di Hamas, e la lotta delle donne palestinesi per ottenere rispetto e parità.

Gaza, la lotta delle donne e il femminismo palestinese

Randa, Rasha e Yasmine sono i nomi delle tre attiviste gazawe che sono passate a trovarci. Insieme a loro, le militanti di Donne in strada e Gaza Freestyle.
A dispetto dei luoghi comuni delle narrazioni occidentali, nel mondo arabo esistono associazioni femminili e femministe, che si battono per porre fine all’oppressione patriarcale. È il caso dell’United Palestinian Women, un’organizzazione che esiste dal 1980, che si batte per fornire alle donne strumenti di empowerment e, a livello, politico, per dare piena parità e rispetto alle donne palestinesi.

In questa battaglia va inserito il progetto della Casa Internazionale delle Donne di Gaza, nata dopo un confronto tra decine di realtà femministe a livello internazionale, avvenuto proprio a Gaza nel giugno scorso.
Nel mese di ottobre le tre attiviste palestinesi sono in Italia per promuovere il progetto, ma anche per raccontare la condizione femminile nella Striscia, che vive una doppia oppressione: quella di tutta la popolazione da parte dell’esercito israeliano e quella che subiscono le donne, per via del controllo patriarcale voluto da Hamas negli ultimi 15 anni.

ASCOLTA L’INTERVISTA A RANDA, RASHA E YASMINE: