Dal progetto di Poetry Slam al carcere minorile del Pratello nasce il libro “Streets of freedom – Le parole che liberano”, con i lavori prodotti dai ragazzi reclusi. La presentazione giovedì 16 novembre al Cpia. Il ricavato dell’acquisto per i materiali didattici dell’istituto minorile. L’intervista all’organizzatrice Silvia Parma.

Poetry Slam al Carcere Minorile: nasce il libro

Nel marzo del 2016 i ragazzi dell’istituto minorile del Pratello si sono trasformati in poeti ed hanno partecipato ad un progetto di Poetry Slam, il campionato di poesia orale, che ha ottenuto anche il patrocinio dell’Unesco. Le insegnanti del Cpia li hanno guidati fino ad una performance in carcere, dove la poesia ha permesso ai partecipanti di essere liberi.
“Un’esperienza bellissima – racconta l’organizzatrice Silvia Parma – in cui i ragazzi hanno interpretato benissimo lo spirito della poesia, mettendosi a nudo e facendo uscire testimonianze toccanti”.

Un anno e mezzo dopo, quel percorso si è trasformato in un libro, intitolato “Streets of freedom – Le parole che liberano“, che verrà presentato giovedì 16 novembre, alle 17.30, nella sede del Cpia in viale Vicini 19, crocevia di migranti che stanno imparando l’italiano.
Alla presentazione interverranno Giuseppe Spadaro, presidente del Tribunale dei Minori dell’Emilia Romagna, Stefania Melandri, vice-coordinatrice dell’Unesco Emilia Romagna, Federica Mazzoni, presidente della Commissione Cultura, Giovani e Istruzione del Comune di Bologna e Alfonso Paggarino, direttore dell’Ipm di Bologna, accompagnato da due giovani detenuti, protagonisti del percorso.

Il libro è stato consegnato anche a papa Francesco nella sua recente visita in città, ma quel che è importante è che il ricavato della vendita sarà devoluto per l’acquisto di materiale didattico da utilizzare all’interno del carcere.
“Il volume non era stato pensato per la vendita – spiega Parma – ma poiché abbiamo ricevuto molte richieste, abbiamo pensato che devolvere il ricavato al Pratello fosse la destinazione migliore”.
Grazie alla poesia, infatti, ragazzi cresciuti con la violenza e il crimine hanno potuto cimentarsi con abilità diverse e nuove.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SILVIA PARMA: