La crisi fa calare i redditi dei bolognesi. Giovani, donne sole (o con figli a carico) e famiglie numerose sono le categorie più colpite dal disagio sociale. I più ‘ricchi’ sono gli over 60, che godono del trattamento pensionistico. L’analisi del Comune sulle dichiarazioni del 2012.
Dichiarazioni di reddito: bolognesi più poveri in media
La capacità reddituale dei bolognesi nel complesso tiene, seppur con una lenta erosione negli anni, a Bologna infatti nel 2012 i contribuenti sono stati quasi 296 mila, circa 1.600 in meno rispetto al 2011. Ad accentuarsi invece sono disparità e disuguaglianze. Prima tra tutte quella generazionale, con un peggioramento delle condizioni dei giovani, un fenomeno che l’amministrazione comunale definisce “preoccupante”.
Secondo i dati statistici, forniti da Palazzo d’Accursio, nel 2012 il 40,4% dei contribuenti bolognesi supera la soglia del 60 anni, con un reddito dichiarato che raggiunge il 42% del totale dei redditi. In generale migliora la condizione reddituale degli over 60, mentre peggiora sensibilmente quella dei contribuenti al di sotto dei cinquant’anni.
Meno ampia appare invece la forbice di genere. Se a guadagnare sono soprattutto gli uomini (a Bologna il reddito mediano degli uomini si aggira sui 21 mila euro, quello delle donne sui16 mila), il patrimonio immobiliare è invece più ‘rosa’ con il 57% di redditi dai fabbricati dichiarato da donne. Il divario di genere si è poi sensibilmente ridotto negli ultimi dieci anni, con 11 punti in meno rispetto al 2012. Le differenza di genere pesa invece in modo consistente fra i contribuenti di nazionalità straniera, con un divario tra uomo e donna che arriva al +150%.
La fotografia scattata da Palazzo d’Accursio vede confermate le disparità territoriali, con le zone tradizionalmente più povere (Bolognina e San Donato) e quelle più benestanti (Murri, Colli, Costa-Saragozza). Rischiano poco alla volta di scivolare in una vera e propria situazione di disagio economico i nuclei composti da donne, sole o con figli. In grave difficoltà ci sono anche le faniglie numerose, quelle con tre o più figli. “Una situazione in linea con i dati nazionali, sottolinea Palazzo d’Accursio.
Ilaria Chia