La cannabis sativa in possesso di percentuali molto basse di sostanze psicotrope può essere coltivata in modo autonomo, direttamente tra le quattro mura domestiche quindi, senza alcun tipo di difficoltà. La coltivazione può essere effettuata sia a partire da cloni che a partire da semi. Questa seconda soluzione sembra essere la preferita dalla maggior parte delle persone. Effettivamente comporta innumerevoli vantaggi. Andiamo a scoprirli insieme.
I vantaggi di coltivare cannabis sativa a partire dai semi
I semi di cannabis potete trovarli su https://www.royalqueenseeds.it/. A prima vista riuscire a scovare i migliori semi di cannabis sativa può sembrare complesso. Forse un tempo era così, non oggi. Grazie al potere del web infatti i semi di cannabis sativa sono ad un click di distanza appena. Questo è un primo grande vantaggio. È possibile infatti acquistare semi in pochi istanti da computer, smartphone e tablet, senza doversi muovere da casa, senza perdite di tempo di alcun genere, con la possibilità di scegliere tra una vasta gamma di opzioni.
I vantaggi di coltivare la cannabis sativa a partire dai semi sono però molti altri. Ecco un elenco:
- Possibilità di creare la propria varietà, una varietà unica, personalizzata al cento per cento, pensata per soddisfare le proprie specifiche esigenze al meglio.
- Sono disponibili in commercio semi femminizzati. Si ha quindi la certezza che la pianta sarà una femmina, cosa questa che ogni coltivatore vuole ottenere.
- I semi non sono stati esposti, come invece può accadere per quanto riguarda i cloni, a malattie o ad agenti esterni negativi per la loro crescita e il loro corretto sviluppo.
I semi femminizzati, qualche piccola indicazione
Come abbiamo appena avuto modo di osservare, in commercio esistono i semi femminizzati. Dato che non tutti sanno di cosa stiamo parlando, cerchiamo di fare insieme un po’ di chiarezza sulla questione. Solitamente un seme di cannabis può dare vita ad una pianta femmina oppure ad una pianta maschio, dato che è in possesso di un cromosoma X e di un cromosoma Y. Le possibilità di ottenere una pianta femmina sono quindi al 50%, troppo poco per coloro che vogliono coltivare per poter ottenere piante in possesso di elevate dosi di cannabinoidi, piante di qualità.
La femminizzazione è un processo di manipolazione della pianta che permette di ottenere dei semi che sono in possesso di due cromosomi X. Un seme di questa tipologia diventerà una pianta femmina al 99,99%, proprio quello che ci vuole per coloro che desiderano una coltivazione ad hoc.
Gli svantaggi di coltivare la cannabis sativa a partire dai semi
Esistono anche degli svantaggi della coltivazione della cannabis sativa a partire dai semi che è bene prendere in considerazione. I semi di cannabis non è detto che arrivino a germinazione. Hanno inoltre bisogno di più tempo per riuscire ad ottenere una pianta pronta la raccolta. I semi insomma sono indicati per coloro che hanno passione per la coltivazione, dedizione, pazienza e per chi non ha paura di correre il rischio di perdere il suo prezioso tempo.
Davanti ad una pianta che cresce alla perfezione e che ha preso vita direttamente dal seme, il coltivatore non può che provare una soddisfazione immensa. E allora questi svantaggi non sembrano più così pesanti, ma anzi del tutto irrisori, possiamo assicurarlo.