Cleopatràs di Giovanni Testori viene portata sul palco del Teatro Arena del Sole – in via dell’Indipendenza 44 a Bologna –, martedì 19 e mercoledì 20 ottobre alle ore 20.30. È uno spettacolo di Valter Malosti, e la protagonista è Anna della Rosa, la Ragazza Esangue nel film premio Oscar La grande bellezza di Sorrentino.

Anna Della Rosa porta a teatro l’inferno perturbante di Cleopatra

Giovanni Testori, nei suoi ultimi mesi di vita scrive I Tre Lai, un testamento che rappresenta il vertice della sua stagione creativa, di cui fa parte Cleopatràs, con Erodiàs e Mater Strangosciàs: tre eroine che riemerse dalla morte si raccontano e piangono sul corpo dei loro amati. Il mistero svelato è l’amore. Poiché l’idea di Testori è quella di riprendere la tripartizione del viaggio dantesco nei regni ultraterreni della Comedìa, in questo caso la storia di Cleopatra rappresenta l’Inferno. L’opera è interpretata da Anna Della Rosa, che diplomatasi alla Scuola d’Arte Drammatica Paolo Grassi, si specializza con Luca Ronconi e Massimo Castri.

Anna Della Rosa è stata diretta da Toni Servillo al Piccolo Teatro di Milano quando interpretava Giacinta nella Trilogia della villeggiatura di Goldoni, spettacolo che le è valso il Premio ETI Gli Olimpici del Teatro come migliore attrice emergente e il Premio Virginia Reiter 2009. Ha recitato nel Blackbird di David Harrower del Piccolo di Milano; è stata protagonista in Peperoni difficili e Bad and Breakfast, scritti e diretti da Rosario Lisma, spettacoli coprodotti dal Teatro Franco Parenti di Milano e dalla Compagnia Jacovacci e Busacca, di cui è cofondatrice. È stata interprete di Accabadora dal romanzo di Michela Murgia, con la regia Veronica Cruciani.

Martedì 19 e mercoledì 20 ottobre l’attrice torna in scena con lo spettacolo di Malosti, presso il Teatro Arena del Sole. «Per Cleopatràs che piange il suo Antonio» scrive Malosti, «il suo Tugnàs, Testori reinventa l’Egitto romano di Shakespeare inserendolo nella topografia della sua amata Valassina (nel Triangolo Lariano), in un fuoco di fila di invenzioni di lingua, sorvegliate da una grande poesia memore della Commedia di Dante e della sua “Cleopatràs lussurïosa”, consegnandoci una figura che acquista una dimensione terrena e sensuale, sempre sull’orlo di una straziante e perturbante ironia». In questo modo lo storico Egitto di Cleopatra diventa la brianza testoriana, con una geografia evocativa, ruvida e prepotente.

Le parole di Testori sembrano staccarsi dalla carta con un ritmo proprio che le sospinge, delineando un lamento sospeso tra ironia e disperazione, un canto a metà strada tra la poesia e la prosa: è il lamento di Cleopatra. Esso prende forma in una lingua che l’autore inventa, fatta di dialetti del nord, latino maccheronico, inglese e francese, che si segue senza fatica. Il grido solitario di Cleopatràs, che rimpiange tutto il fisico che il suo amore era riuscita a darle, prende forma nel monologo, unica forma di teatro possibile per Testori. Esso si dilata nella voce di un’interprete, che come molti degli attori di opere testoriane, sembra essere riuscita a scampare alla distruzione del teatro. Di quelle grandi tragedie tragiche e shakespeariane rimangono delle tracce, in questo caso la grande reggia di Cleopatra è una stanza d’albergo anonima e costosa.

È possibile acquistare i biglietti per lo spettacolo, che va in scena martedì 19 e mercoledì 20 ottobre alle ore 20.30, sia telefonicamente al numero 051 2910910, sia online biglietteria@arenadelsole.it | bologna.emiliaromagnateatro.com.