Il Museo Civico Archeologico di Bologna ha curato un nuovo allestimento del Ripostiglio di San Francesco, il più importante deposito dell’Età del Ferro italiana, rendendolo ancora più fruibile al pubblico.

Il Ripostiglio di San Francesco al Museo Civico Archeologico

Il Ripostiglio di San Francesco fu rinvenuto nel 1877 dall’ingegnere, architetto e archeologo Antonio Zannoni presso l’attuale Basilica di San Francesco a Bologna. Si tratta di un massiccio vaso di terracotta contenente 14.838 oggetti metallici, datati dalla fine dell’Età del Bronzo agli inizi del VII secolo a.C., per un peso complessivo di oltre 14 quintali. La varietà degli oggetti presenti è eccezionale: interi e frammentari, sia di produzione locale che di altre provenienze e con funzionalità molto differenti. Zannoni e la maggior parte degli studiosi hanno interpretato il rinvenimento come riserva di metallo pertinente a una fonderia per la presenza di oggetti semilavorati e rotti destinati alla rifusione.

Il progetto del nuovo allestimento, realizzato anche grazie al contributo di Regione Emilia-RomagnaFondazione Luigi Rovati (Milano) e Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, nasce dalla necessità di rendere ancora più fruibile, una delle sale della Sezione Etrusca più amate dal pubblico e di straordinaria rilevanza scientifica per conoscere le dinamiche economiche e sociali dell’antica Bologna etrusca. 
Per agevolare l’osservazione e la comprensione delle migliaia di oggetti che compongono questo eccezionale complesso archeologico, la curatrice scientifica Laura Bettini ha esaminato e selezionato vastissimo il materiale, finora esposto interamente. Il materiale scelto è stato poi ulteriormente valorizzato dalla revisione dell’impianto di illuminazione con il recupero delle vetrine ottocentesche.

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