Nasce da un’idea di condivisione e comunità il progetto Leila-Bologna, la biblioteca degli oggetti che permette a chi lo desidera di prendere in prestito vari utensili in modo da non doverli continuamente acquistare e gettare a fine utilizzo. Questa è la prima biblioteca italiana degli oggetti, nata in via Serra in Bolognina da un’ idea di Antonio Beraldi, operatore sociale e fondatore di Leila Bologna. La sua storia ve l’avevamo raccontata qui.

La biblioteca degli oggetti diventa un servizio cittadino

Già dal 22 marzo, Leila è approdata anche all’interno della Biblioteca Salaborsa, dove quindi oltre ai libri ora si potranno prendere in prestito anche gli oggetti in forma gratuita per chi possiede la tessera delle biblioteche. Il servizio sarà disponibile per ora ogni martedì dalle 16 alle 19 all’interno della Piazza Coperta della Biblioteca Salaborsa. Moltissimi e variegati gli oggetti che si possono prendere in prestito: i più comuni attrezzi da lavoro, strumenti musicali, tende, oggetti per cucinare, catene da neve e articoli per bambini.
«Per noi è una gioia incredibile» racconta Antonio Beraldi «siamo partiti sei anni fa con l’obbiettivo di diventare un servizio cittadino: la condivisione che entra a casa di tutti in maniera facile e che aiuta a riflettere su quella piccola grande rivoluzione culturale che noi cerchiamo di portare avanti, cioè ripensare all’idea di possesso. La collaborazione è partita quattro anni fa, si è andata via via sempre più consolidando, arrivando alla firma di una convenzione per cui non siamo più ospiti ma collaboratori».

Per usufruire del servizio di prestito degli oggetti sarà necessario:
il tesseramento presso L’Associazione Leila Bologna; il tesseramento è gratuito se in possesso della tessera delle biblioteche del Comune di Bologna;
la condivisione, con qualche attenzione, di almeno un oggetto: Leila non accetta oggetti di uso quotidiano (per esempio: posate, vestiti non tecnici, bigiotteria, oggetti personali), di consumo (per esempio: guanti da lavoro, vernici, cibo, detersivi), armi, oggetti troppo ingombranti e difficili da trasportare.

Sono già apparsi in città i manifesti per far conoscere questa nuova opportunità, disegnati dalla fumettista Kalina Muhova. «Questo sancisce una collaborazione forte, un investimento grande. Con Kalina ci siamo trovati molto bene, lei incarna perfettamente il nostro stile. Quello che si vede adesso è il primo di quattro cartelloni, ci stiamo lanciando davvero a livello cittadino» conclude Antonio Beraldi.

Rachele Copparoni

ASCOLTA L’INTERVISTA A ANTONIO BERALDI: