La Cgil Emilia Romagna, assieme a Filctem e Funzione pubblica, annuncia uno sciopero di 8 ore il prossimo 28 aprile contro la decisione, da parte del Comune di Bologna, di vendere le proprie quote di Hera, che si ridurrebbero così dal 51% al 38%. Sarà presente anche Susanna Camusso.
Il prossimo martedì 28 aprile si sciopererà contro la privatizzazione di Hera a seguito della decisione del Comune di Bologna di ridurre la quota di partecipazione dal 51% al 38% nella multiutility bolognese dei servizi ambientali, idrici ed energetici. Ad annunciarlo oggi è la Cgil Emilia Romagna, insieme alle categorie della Filctem e della Funzione pubblica, per sottolineare ancora una volta il suo disaccordo nei confronti di quella che è stata bollata dal sindacato come una scelta politicamente miope e come possibile apripista ad una privatizzazione totale di Hera.
“Con oggi apriamo una vertenza rispetto alle scelte della proprietà – ha detto il segretario generale Cgil Emilia-Romagna, Vincenzo Colla – Dire che il 38% sia uguale al 51% è una barzelletta”. Lo sciopero sarà dunque di 8 ore e vedrà la partecipazione della segretaria nazionale della Cgil, Susanna Camusso.
“Siamo contrari che la cosa pubblica diventi privata – spiega Sergio Adamo della Filctem-Cgil. Si tratta di un patrimonio pubblico ed è impensabile che servizi essenziali come quello garantito da Hera passino a mani private con il solo intento del profitto. La forza industriale di questa azienda dovrebbe essere gestita dal pubblico per garantirne appunto la qualità. È come vendere casa per fare il pieno della macchina: si butta via un patrimonio per un guadagno che domani non ci sarà già più”.