100mila minori in Italia sono seguiti dai servizi a causa di maltrattamenti, ma le vittime potrebbero essere molte di più. Grave trascuratezza e violenza assistita le prime due forme, ma sono presenti anche percosse e abusi sessuali. Gravi le conseguenze: possono arrivare fino all’autolesionismo e al suicidio. Il 10 e 11 febbraio, a Bologna, gli Stati Generali sul maltrattamento all’infanzia organizzato dal Cismai.

Gli stati Generali sulla Violenza all’infanzia

Se la qualità di una società si misura sul trattamento riservato ai bambini, l’Italia ha molti problemi. Sono infatti 100mila i minori che, secondo gli ultimi dati risalenti al 2015, sono seguiti dai servizi sociali in seguito ai maltrattamenti.
Il numero, però, potrebbe essere drammaticamente più alto, come suggerisce l’Organizzazione Mondiale della Sanità che, nelle sue stime prudenziali, parla di un sommerso di nove volte superiore ai casi emersi. Se le indicazioni dell’Oms sono veritiere, quindi, in Italia potremmo avere un milione di bambine e bambini che subiscono una qualche forma di maltrattamento.

Il Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia (Cismai) si riunirà il prossimo 10 e 11 febbraio a Bologna per fare il punto della situazione. Sotto le Due Torri porterà gli “Stati Generali sul maltrattamento all’infanzia in Italia” che, come spiega ai nostri microfoni la presidente, Gloria Soavi, serve anche a destare l’attenzione dei politici sul problema e a diffondere le buone prassi per il trattamento e la cura dei minori maltrattati.
In realtà il Cismai sottolinea l’importanza della prevenzione, sia per avere interventi efficaci, sia per far fronte ai tagli al welfare degli ultimi anni, che hanno purtroppo riguardato anche i servizi rivolti ai minori maltrattati.

Analizzando i dati sui maltrattamenti ai più piccoli censiti in Italia, scopriamo che al primo posto, con quasi il 50% dei casi, troviamo la grave trascuratezza di cui i minori sono vittima. Si parla di trascuratezza fisica o affettiva, che spesso nasce da contesti famigliari difficili, dove i genitori vivono una condizione di fragilità che si riverbera sui figli.
Al secondo posto, con quasi il 20% dei casi, troviamo la violenza assistita all’interno delle mura domestiche. “Si tratta di bambine e bambini che assistono alla violenza dei padri nei confronti delle madri, che nei casi più gravi arriva al femminicidio”, spiega Soavi, confermando di fatto gli allarmi lanciati anche dai centri antiviolenza.
Percosse e abusi sessuali sui minori, infine, chiudono questa infelice statistica.

Le conseguenze dei maltrattamenti sui minori sono particolarmente gravi, anche per il fatto che avvengono durante la fase evolutiva. Il rischio è che lascino segni profondi sulla personalità della vittima, autentici traumi che si manifestano con gravi insicurezze, ansia, depressione, ma anche con l’autolesionismo, fino ai tentativi di suicidio. “Quando ad agire il maltrattamento è una figura di riferimento importante, come un genitore o un famigliare – sottolinea la presidente del Cismai – il bambino matura una grande insicurezza, perché non sa più di chi si può fidare. In lui si genera una grande confusione, ad esempio sul limite e la divisione tra affetto e maltrattamento”.