Nessun fondo pubblico, fuori dal cartellone del Comune e con eventi poco rumorosi. È il programma dell’estate di piazza Verdi organizzato dai residenti con alcune associazioni e il patrocinio di Quartiere e Università.

Estate Piazza Verdi… letteralmente

Qualcuno potrebbe cogliere nel titolo – “È estate anche in piazza Verdi” – una vena polemica per l’esclusione dal cartellone ufficiale Bè Bologna Estate del Comune. La presidente del Quartiere San Vitale, Milena Naldi, cerca però la strada diplomatica per presentare gli eventi organizzari per la piazza universitaria a partire dal 20 giugno. “È un programma fuori sacco, un programma di presenza”, afferma cercando di far leva sui punti di forza del lavoro preparatorio: nessuna spesa per l’Amministrazione, una rassegna organizzata dai residenti con il supporto di alcune associazioni musicali e il patrocinio di Università, Conservatorio, Teatro comunale e Accademia di Belle Arti.

Quella di piazza Verdi sarà dunque un’estate di basso costo: i circa 3mila euro di spese che serviranno per pagare la Siae e poco altro saranno raccolti da un’iniziativa di azionariato popolare.
Sarà anche un’estate a basso impatto, sia perché il regolamento acustico non fa sconti, sia perché non ci saranno allestimenti e si cercherà di proporre un modello diverso per la piazza. “Un programma pensato per i residenti” osserva un giornalista; “un programma di equilibrio”, preferisce definirlo Otello Ciavatti del Comitato Piazza Verdi.

La rassegna prevede concerti di musica classica o di bande di strada senza amplificazione, presentazione di libri, dibattiti, conferenze e proiezione di documentari. L’inizio è previsto giovedì prossimo, 20 giugno, quando l’Orchestra Senza Spine eseguirà la quinta sinfonia di Beethoven.
I Documentaristi dell’Emilia Romagna proporranno una tre giorni (26-27-28 giugno) di documentari sul tema della cittadinanza.
Tra i dibattiti, uno vedrà la presenza del Collettivo Bartleby e verterà sul tema: “Uso, accesso comune, tra nuove tecnologie e diritto alla città”.
Il 14 luglio, invece, una serata dedicata alla rivoluzione francese.

Quanto ai rischi per l’ordine pubblico, in una piazza che è stata spesso al centro delle cronache per fatti di questo tipo, a mettere le mani avanti è Giuseppe Sisti, presidente dell’Associazione “Via Petroni e dintorni”: “Non bisogna confondere eventi di origine diversa. Gli incidenti possono accadere e non c’entrano nulla con la programmazione culturale”.