“Gli Alieni siamo noi che con la nostra sensibilità, cerchiamo lampi di poesia tra le pieghe dell’esistenza quotidiana. Rifiutando l’omologazione, affermiamo con delicatezza la nostra unicità, facendo della vita un’opera d’arte. E’ la musica che ci permette di guardare il mondo con occhi nuovi, tanto da riscoprire l’incanto in ciò che ci circonda, fino a sentirci alieni circondati da alieni” (Giovanni Allevi)
Tutto esaurito ieri sera al Teatro Comunale per la tappa ferrarese dell’Alien World Tour di Giovanni Allevi. Il musicista, compositore e direttore d’orchestra è salito sul palco in jeans, scarpe da tennis e una felpa, perché per lui quello che conta sono le note, il suo pianoforte ed il suo pubblico perché, afferma, è “nello spettatore che a mio avviso si realizza l’opera d’arte”, tutto il resto è superfluo. Una dozzina i pezzi in scaletta, estratti dal suo ultimo lavoro Alien ma non solo. “Secret love“, per cominciare con dolcezza, “Tokyo Station“, nata da due note che risuonavano nella sua mente in mezzo al caos della stazione giapponese, “Memory“, un ricordo che diventa sostenibile solo se trasformato in melodia. E ancora una composizione per la sola mano destra, in onore di una sua amica pianista che ha perso l’uso della sinistra, e “Abbracciami”, dedicata a tutto il pubblico presente in sala. Ma anche titoli ben rodati come “L’orologio degli dei“, che lui definisce il suo pezzo filosofico, o “Come sei veramente” o “Go with the flow”. Giovanni suona con la passione e l’entusiasmo di un eterno fanciullo e la musica, la strega capricciosa, come la chiama lui, lancia il suo incantesimo sui presenti affascinati dalle melodie e divertiti dai piccoli intermezzi del pianista. Allevi si conferma ancora una volta come un compositore di musica classica contemporanea il cui linguaggio affonda le radici nella tradizione musicale europea, aprendola però alle sonorità dei nostri giorni. “Credo che il presente abbia diritto alla propria musica, alle proprie forme colte che ne siano espressione”: la sua poetica offre in questo senso una lettura nuova, estroversa e positiva del mondo contemporaneo, e ciò è testimoniato dal grande entusiasmo con cui è ovunque accolto dalle giovani generazioni.
Federica Pezzoli