Carlo Mazzacurati si è spento nella giornata di ieri all’età di 57 anni. Una lunga malattia si è portato via uno dei più famosi registi italiani. Conquistò il Leone d’Argento nel 1994 con “Il toro”. Il suo ultimo film, “La sedia della felicità”, fu presentato lo scorso novembre a Torino.

Il mondo del cinema piange Carlo Mazzacurati, che lascia un grande vuoto a solo un anno e mezzo di distanza dalla scomparsa di Giuseppe Bertolucci. Il regista e sceneggiatore padovano è morto a 57 anni, al termine di una lunga e grave malattia. Raccontò la provincia italiana – soprattutto quella delle sue radici, il Nord-Est – con uno stile molto personale e garbato, che non gli impediva tuttavia di rappresentare miserie e vizi della sua terra.

Nato a Padova nel 1956, Mazzacurati fin da ragazzo mostrò una grande passione per la recitazione, dedicandosi al teatro. A metà degli anni ’70 si trasferì a Bologna, città nella quale stava nascendo l’esperienza del DAMS, di cui fu uno dei primi studenti. Ed è proprio nella nostra città che intraprese la sua attività di regista e sceneggiatore, arrivando a collaborare, negli anni ’80, con registi come Gabriele Salvatores, Neri Parenti e Daniele Luchetti.

Del 1987 è l’esordio dietro la macchina da presa, con “Notte Italiana”, prodotto insieme a Nanni Moretti, di cui diventò grande amico partecipando ad alcuni camei nei suoi film (tra gli altri, memorabile l’apparizione in “Caro Diario”). Proseguì la sua attività per oltre un quarto di secolo, realizzando 19 pellicole che hanno lasciato un segno nella commedia italiana. Nel 1994 vinse al festival di Venezia il Leone d’Argento con “Il toro”. Ricordiamo inoltre “L’estate di Davide” (1998), “La lingua del santo” (2000) e “L’amore ritrovato” (2004).

Resta la sua attenzione verso questi personaggi che si muovono nella sua terra natia e popolano i suoi film. Uno sguardo delicato su temi quali l’emigrazione e la marginalità, su persone che vivono ai bordi e ai confini della provincia. Aspetti che si ritrovano anche nel suo ultimo lavoro, “La sedia della felicità”, presentato lo scorso novembre al Torino film festival e in sala nella prossima primavera.

Mazzacurati mantenne sempre un forte legame con Bologna. Da tre anni era presidente della Fondazione Cineteca, con cui si impegnava nel progetto di distribuzione di grandi classici restaurati.