L’8 marzo il collettivo femminista Mujeres Libres scenderà in piazza Maggiore, assieme ad altre associazioni e singole artiste, per ribadire la propria solidarietà alle donne curde che combattono contro lo stato islamico, e per chiedere la fine di ogni discriminazione di genere.
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Indipendetemente dal fatto se sia giusto o meno dedicare un giorno dell’anno alla festa della donna, anche il collettivo femminista Mujeres Libres di Bologna questa domenica scenderà in piazza Maggiore per esprimere la propria solidarietà a tutte le donne curde che combattono contro l’Isis. Una lotta, che dura ormai da diversi mesi, e che a gennaio ha subito una svolta con la liberazione di Kobane, nonostante i combattimenti continuino ancora ai margini della città.
“La lotta delle donne curde rappresenta anche la lotta di tutte noi per la nostra liberazione contro ogni sistema autoritario, oppressivo e patriarcale – si legge nel sito di Mujeres Libres -. Kobane è stata liberata, ma la strada per la liberazione da ogni oppressione è ancora lunga. Per questo chiamiamo tutte e tutti a condividere lo spirito di lotta contro ogni autoritarismo e fascismo e a diffondere il messaggio di resistenza contro ogni manifestazione del dominio patriarcale”.
Assieme alle Mujeres Libres, che scenderanno alle 16, in piazza Maggiore ci saranno dalle 15 alle 20 tanti altri collettivi, associazioni femministe e singole artiste per ribadire la libertà e l’autonomia delle donne. Come Sciopero delle Donne Bologna, Donne in Nero, Associazione Lesbica Fuoricampo, Quelle che non ci stanno, Associazione Donne di Mondo, Associazione Armonie, Associazione Orlando, Associazione Cristina da Pizzano, UDI – Unione Donne in Italia, RosaRosae, Figliefemmine Bologna, Gruppo ’98 Poesie Bologna, Associazione Comunicattive, Associazione Sirena Project, Casa delle donne per non subire violenza, SOS Donna Bologna, Gruppo donne Cgil Bologna, Le Vocianti, Dipende da noi donne Bologna.
“Siamo convinte che le discriminazioni di genere siano ancora ben radicate nel nostro vivere quotidiano e continuino ad opprimirci – spiega Chiara di Mujeres LIbres -, ma scendiamo in piazza anche per il movimento delle donne curde che non vedono nell’Occidente la via dell’emancipazione, ma credono che si possa raggiungere una società di liberi ed eguali”.