Mentre sulle nostre televisioni impera, spesso senza decoro, un bellicismo da talk show imbevuto di frasi fatte e di schieramenti ideologici precostituiti e impermeabili a ogni dubbio o critica, noi, pubblico non pagante, accettiamo passivamente il controllo che la nostra delega senza riserve al potere massmediatico (mai come ora convergente con quello politico) maschera a tal punto da restituircelo sotto forma di intrattenimento consolatorio. La guerra vera contro la guerra immaginata, per citare l’amico sociologo Paolo Patuelli, che a questo tema ha dedicato un’acuta e puntuale riflessione https://paolopatuelli.com/2022/05/03/la-guerra-le-opinioni-le-raccomandazioni/ Perché le guerre vere esistono, ce n’è in ogni parte del mondo. E oggi ce ne troviamo una qui, a due passi da noi, nel cuore della grassa e bianca Europa. Ed esistono le vittime reali. Sono le donne e gli uomini d’Ucraina, sono i loro corpi sotto le bombe di Putin, i loro corpi increduli tra le macerie delle loro città, i loro corpi in fuga. Carne e sangue dappertutto. Dopo la Jugoslavia, l’Ucraina: è a Est che si fa o si disfa l’Europa. Non a Londra o a Washington. Prima o poi capiremo che gli altri siamo noi.

Detjon Begaj, consigliere comunale di Bologna, alla terza missione di pace in Ucraina, questa volta, attraversando luoghi martoriati come Bucha e Irpin, ha raggiunto il cuore del paese, la capitale Kijev. E’ lì che l’abbiamo raggiunto per farci raccontare cos’ha visto e soprattutto cosa rivelano, cosa vogliono dirci quei corpi.