È uscito il 21 aprile “Gli racconteremo” il singolo di Jacopo Et, all’anagrafe Jacopo Ettorre, in collaborazione con Lo Stato Sociale per Garrincha Dischi. Con un ritmo frizzante questo connubio di bolognesi pensano a cosa racconteremo ai nostri ipotetici figli sulla nostra giovinezza.

Jacopo Et, il nuovo singolo “Gli racconteremo”

Nato Forlì nel ’90, ma trasferitosi a Bologna a quattro anni, Jacopo ha collaborato come autore con importanti artisti tra cui Il Pagante, Dark Polo Gang, Benji e Fede, Annalisa, Fedez, Gaia e Max Pezzali. Questa non è la prima collaborazione con Lo Stato Sociale, con i quali aveva co-scritto il brano Combat Pop che la band ha portato a Sanremo, ma ci spiega che i featuring sono roba diversa: «si fanno nel momento in cui ci si gasa da entrambe le parti, anche loro avevano un paio di cose da raccontare, anche loro vedevano le cose un po’ come le vedevo io quindi ci siamo trovati a fare questa cosa».

ASCOLTA “GLI RACCONTEREMO”:

Come racconta Jacopo ai nostri microfoni, gli è capitato di pensare a cosa potrà raccontare ai suoi ipotetici figli del futuro sulla sua giovinezza movimentata, quindi nasce questa canzone che spiattella tutto ciò che di solito si tende a nascondere. Gli racconteremo della trap, «genere caratterizzante di questo periodo che magari tra vent’anni sarà una sorta di classico» o di quando mamma era punk e la rinchiusero in comunità a testimonianza del fatto che «anche nella nostra generazione non si era superato un modo di vedere le cose e quindi quando un provava ad essere una attimo punk veniva subito rinchiuso da qualche parte».

Non solo la passione per la musica accomuna Jacopo e i regaz dello Stato Sociale, ma anche quella per il Bologna F.C., lo stadio e la “magia della balotta” che si crea prima della partita. Stadio, concerti, concerti negli stadi, tutte cose che mancano un po’ a tutti noi, ma l’assenza del pubblico per un autore come Jacopo ha altre ripercussioni «scrivere senza pensare che quella canzone lì poi verrà proposta a un pubblico e verrà cantata da due persone come da duemila è una cosa che ti blocca per certi versi. Relegare la musica soltanto alla versione digitale è comunque una cosa zoppa, gli manca un pezzo». Non ci resta quindi aspettare che si possa ritornare a cantare tutti insieme per poter ridare tridimensionalità alla musica e supportare chi vive di musica e spettacolo.

Manuela Bassi

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