Egle Beltrami, coordinatrice bolognese di Sel, critica “il senso unico” del confronto attorno alla legge elettorale tra Renzi e Berlusconi e spiega la posizione del partito sulle preferenze. E sulle soglie di sbarramento afferma che le eventuali alleanze non saranno fatte solo per entrare in Parlamento.

“L’interlocutore unico di Renzi per la riforma elettorale sembra essere Berlusconi e questa ci sembra una forzatura”. È con queste parole che Egle Beltrami, coordinatrice provinciale di Sel, commenta quanto sta accadendo attorno alla legge elettorale.
Intervenuta al Breakfast Club per fare un bilancio sul congresso del partito, che si è svolto nel week end a Riccione, Beltrami spiega quali sono, secondo i vendoliani, i punti critici dell’Italicum, dalle soglie di sbarramento alla questione delle preferenze.

“Noi ci siamo sempre battuti perché i cittadini potessero tornare a scegliere direttamente”, spiega la coordinatrice bolognese di Sel. E a chi obietta si potrebbe ovviare con lo strumento delle primarie per i candidati, Beltrami ricorda che non è uno strumento obbligatorio e che difficilmente partiti come Forza Italia sceglierebbero di utilizzarlo.

Poi c’è la questione delle soglie di sbarramento. “Soglie di sbarramento all’8% pongono un problema di rappresentanza – afferma la coordinatrice bolognese di Sel – dal momento che si può parlare di circa 6 milioni di italiani che non verrebbero rappresentati in Parlamento”. Nichi Vendola aveva addirittura parlato di cancellazione delle minoranze nel nostro Paese.
Per fugare i sospetti che il partito abbia assunto una posizione di convenienza su questo tema, Beltrami è chiara: “Non faremo alleanze solo per sopravvivere”. In altre parole: se col Pd non si troveranno punti programmatici comuni, i vendoliani non danno per certo il proprio appoggio, anche a costo di restare fuori dal Parlamento.

Nel congresso di Riccione, però, si è discusso anche di elezioni europee ed è qui che si è registrato un dibattito animato. “È stato un bel dibattito – spiega Beltrami – E la sintesi finale, come ha detto lo stesso Vendola, è che sosterremo la candidatura di Tsipras per provare a capovolgere la logica dell’austerity, ma continuando a collocarci nella cornice del Pse”.