Il Collettivo Prezzemolo, in collaborazione con i movimenti di Firenze, promuove una serie di iniziative di dibattito e riflessione sull’Europa al tempo della crisi economica e dell’austerità. Festival dell’altra Europa nel momento in cui a Firenze arrivano Barroso e amici per il “megameeting” ufficiale…
Il contromeeting del Collettivo Prezzemolo a Firenze
I ragazzi del Collettivo Prezzemolo sono studenti e ricercatori dell’Istituto Universitario Europeo di Firenze. L’Istituto organizza ogni anno, in occasione della Festa dell’Unione Europea (il 9 Maggio), il Festival d’Europa, all’interno del quale si svolge la conferenza sugli Stati dell’Unione. Saranno presenti Barroso, Monti e tutti i rappresentanti dei “poteri forti” europei. Il punto di vista della discussione ufficiale, ai ragazzi del collettivo sembra un pò “a senso unico”; perciò decidono di organizzare un evento alternativo per riflettere sull’Europa proprio a partire dalla critica alle politiche e alle retoriche di austerity.
“La crisi non è come la pioggia”, ci dice Lorenzo Zamponi, organizzatore dell’evento; eppure da quasi 5 anni la “crisi” ci piove in testa da ogni dove. Ci muoviamo negli effetti reali di questa crisi, tra alluvioni e siccità, ma per la “pioggia mediatica” abbiamo ormai l’ombrello. Si sente il bisogno di percorrere delle relazioni di senso, nella sovrabbondanza di messaggi che da tempo ci fa percepire la crisi come un dato di fatto e l’austerity come un “dono”. L’obiettivo del Festival “alternativo” è proprio quello di portare avanti un’analisi che riesca a smontare questo grande processo, pezzetto a pezzetto, per riuscire ad intuirne le dinamiche più profonde. Aprire spazi di riflessione, orizzontale e libera, per costruire insieme un immaginario nuovo della Crisi e soprattutto di quest‘Europa in crisi.
“It’s Capitalism, stupid!”. Non è forse la degenerazione di un modello economico e di sviluppo che ci ha portato fin qui? Questa è una delle domande chiave da cui si potrebbe partire per seguire il filo del dibattito, che ambisce ad indicare una via di uscita o almeno a raggiungere una prospettiva nuova da cui guardare. Questi ragazzi vogliono portare la discussione fuori dalla “torre d’avorio dell’università”, ovviamente per cercare un pò di ossigeno “vero” che spesso scarseggia tra i corridoi dell’accademia. Analizzare, teorizzare, immaginare ma anche raccontare pratiche alternative già in atto. Come?
Si parte oggi con l’incontro “Chi sorveglia i sorveglianti”, sulle strategie di repressione e sorveglianza messe in campo dalle forze di polizia. Il 6 Maggio si parlerà invece del rapporto tra democrazia e sistema economico capitalistico. Il giorno dopo si terrà l’incontro “Nationalism in the Era of Austerity”, nel quale ci si vuole confrontare con le nuove forme di nazionalismo, inteso sia come reazione alla crisi sia come lotta per l’indipendenza (vedi la Catalogna). L’8, intellettuali e attivisti saranno pronti a chiedersi come il capitalismo ci ha condotti alla crisi, quali sono le possibilità di uscirne e quali sono le battaglie da portare avanti. Una di queste resistenze sarà ospite nell’ultimo giorno del festival, il 12 Maggio. Sono gli operai di VIO.ME , Fabbrica Occupata e autogetsita da mesi a Salonicco.
E’ tempo di alternative.
Luca Ferrero