La tragedia di Ischia ha innescato la polemica sull’abusivismo edilizio e sui condoni, ma il rischio è che si riduca la questione alla bagarre politica perdendo di vista il problema: in Italia gli eventi estremi sono in aumento e il Paese non è attrezzato a fronteggiarli. Non solo: il problema è destinato ad aumentare se non si ferma il consumo di suolo.
Su questi terreni nessuna forza politica parlamentare può dirsi assolta. Il piano nazionale per l’adattamento al clima, ad esempio, è rimasto in bozza dal 2018, mentre la legge per fermare il consumo di suolo è ferma da ormai due legislature.

Il rischio di tante Ischia: l’aumento degli eventi estremi

A fare il punto sugli effetti della crisi climatica in Italia è Legambiente, che con il suo Osservatorio Città Clima sta monitorando l’aumento degli eventi estremi dal punto di vista metereologico. In particolare, in Campania da inizio anno sono stati registrati 18 eventi climatici estremi, di cui 6 solo nel mese di novembre. Prendendo invece in esame il periodo che va dal 2010 a novembre 2022, l’associazione ambientalista ha monitorato ben 100 eventi estremi. Nel dettaglio, sono 38 i casi di allagamento e alluvione e 4 le frane da piogge intense.

Il problema, però, non riguarda solo la Campania. Un analogo report, infatti, è stato fatto anche a livello nazionale. In particolare, nei primi dieci mesi del 2022 sono aumentati del 27% rispetto all’anno precedente gli eventi estremi registrati in Italia. E negli ultimi 13 anni il computo totale sale a 1.503 fenomeni estremi, 780 Comuni colpiti e 279 vittime.
Anche l’Emilia-Romagna non è esente dal problema. Sono 18 gli eventi estremi nel 2022, il dato più alto nel periodo preso in esame. Il nostro territorio è stato interessato da allagamenti da piogge intense, danni da trombe d’aria, esondazioni fluviali, danni da grandinate, danni alle infrastrutture, danni da siccità prolungata, mareggiate, temperature estreme in città e frane.

Tornando a Ischia, il problema dell’abusivismo edilizio non fa che aggravare un rischio già esistente. Sull’isola, infatti, sono circa 600 le case abusive colpite da ordinanza definitiva di abbattimento, mentre arriva a 27mila il numero delle pratiche di condono presentate in occasione delle tre leggi nazionali. E dopo il Decreto Genova del 2018, contenente un condono per la ricostruzione post terremoto di Ischia, il numero di fabbricati danneggiati che hanno fatto richiesta di sanatoria sono ad oggi circa 1000.

Fermare il consumo di suolo e attrezzarsi: cosa bisogna fare secondo Legambiente

Sono tre le richieste che Legambiente avanza al governo. La prima riguarda l’adozione di un Piano nazionale di adattamento al clima, che è in bozza dal 2018 e che l’Italia non ha colpevolmente adottato. «Sono passati tre governi e due ministri dell’Ambiente e della Transizione ecologica dalla stesura della bozza – ricorda ai nostri microfoni il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani – Il Consiglio dei ministri di ieri ha sancito che entro la fine dell’anno questo piano verrà approvato. Speriamo, perché è un piano importante per capire come convivere con l’emergenza climatica».

Gli ambientalisti chiedono anche che venga fermato il consumo di suolo e si adotti una legge che è in ballo da ormai due legislature. «Dieci anni fa fu approvata in Cdm una norma – ricostruisce il presidente di Legambiente – che poi non è mai stata approvata in Parlamento. Chiediamo di fronteggiare il problema della cementificazione del territorio, garantendo all’edilizia tutto il lavoro per la rigenerazione urbana, anche per l’efficientamento energetico e sismico».
Infine sarebbe necessario creare una cabina di regia nazionale per la mitigazione del rischio idrogeologico nel nostro Paese, che appare piuttosto fragile. «Fu una delle poche cose buone fatte in tema ambientale dall’allora governo Renzi – ricorda Ciafani – Poi con il governo gialloverde fu smantellata e si è tornati allo spezzettamento delle competenze».

ASCOLTA L’INTERVISTA A STEFANO CIAFANI: