Già  da tempo il patto tra pubblico e privato sociale che nel passato ha reso Bologna un modello di servizi per l‘intero paese, è in crisi. La progressiva ”aziendalizzazione” dei servizi alla persona ha prodotto, soprattutto in alcuni settori particolarmente delicati come la prevenzione al disagio giovanile,  tagli e ridimensionamenti che hanno portato alla progressiva erosione dei progetti d’interventi di tutela in favore dei cittadini più fragili.

La pandemia, oltre ad aver acuito il disagio già presente nella nostra società, ha sensibilmente ampliato il numero dei cittadini che ne sono vittima. In particolare giovani e anziani, le categorie più esposte, hanno pagato un prezzo ancora difficilmente quantificabile.

Si tratta ora di ricostruire. E di farlo sulla base dell’assunto che i servizi alla persona, il welfare cittadino, ritornino al centro dell’organizzazione sociale della comunità.  Gli amministratori del futuro si troveranno dunque davanti questa sfida immane.

Residenze Sanitarie Assistenziali, anziani, contrasto al disagio giovanile, scuola, cooperazione sociale, internalizzazione dei servizi, condizioni delle operatrici e degli operatori sociali, sono alcuni dei temi che abbiamo toccato nelle interviste a Isabella Conti e Matteo Lepore, candidati alle primarie della coalizione di centrosinistra.