In un periodo dell’anno come quello freddo invernale, in cui uscire all’aperto è una seccatura, le persone sono più propense a consumare il proprio tempo libero a casa in comodità a guardare un film. Però, in città ricche di stimoli come Bologna, ci sono molte attività che si possono svolgere in ambienti al chiuso, e che tutti coloro che sono curiosi e che hanno voglia di novità, vi possono partecipare anche gratuitamente. Tra queste attività, poniamo l’attenzione sulle mostre artistiche disponibili al pubblico ancora per poco a Bologna. Dalla fotografia all’arte contemporanea, passando per nomi nostrani a quelli internazionali. Non manca davvero nulla. In seguito, vi proponiamo una breve rassegna delle mostre a Bologna di questo inizio 2024.

“Crossing” fino al 18 gennaio

È in scadenza giovedì 18 gennaio, l’esposizione Crossing. Da Klimt a Basilé, da Sironi a Bauermeister, ospitato a CUBO, il Museo d’Impresa del Gruppo Unipol (Torre Unipol e Porta Europa). Il percorso, curato da Ilaria Bignotti, è organizzato per temi in quattro sezioni, raccoglie 22 lavori di artisti moderni e contemporanei, tra i quali Klimt, Basilé, Sironi e Bauermeister. L’obiettivo della mostra, è quello di rileggere il patrimonio del Museo CUBO, in maniera non storicistica, ma evidenziando i valori, i messaggi fondamentali, l’impronta qualitativa delle opere. L’itinerario di visita dunque, non terrà conto dei mezzi e delle caratteristiche formali dei lavori, ma si concentrerà sul loro contenuto articolandosi per nuclei di senso, valicando confini di genere e interessandosi principalmente ai temi trattati.
 

“Turbamento ed estasi” fino al 4 febbraio

Fino a febbraio, Palazzo d’Accursio ospita “Turbamento ed estasi“, mostra gratuita che ricostruisce la vita e l’operato di Giovanni Masotti, composta da 70 opere, tra grandi tele, tavolette, disegni e acquerelli. Curata da Francesca Sinigaglia e Isabella Stancari, si propone di ricostruire la vita e l’operato del pittore, redigendo, per la prima volta, un catalogo delle opere conosciute. A 150 dalla sua nascita, l’Associazione Bologna per le Arti rende giustizia ad un grande protagonista dell’arte bolognese di fine secolo.

Giovanni Masotti, nato nel 1873, fu tra i più promettenti esponenti della pittura locale del suo tempo, conosciuto per la sensibilità coloristica e le capacità innovative.  La rassegna segue un percorso cronologico mostrando, per la prima volta, l’evoluzione stilistica dell’artista ed è organizzata attorno a cinque nuclei tematici principali: dalla frequentazione del Collegio Venturoli, alle collaborazioni con le chiese bolognesi e con la Società Francesco Francia, alla partecipazione ai concorsi pittorici, all’attività di decoratore e alla morte ad Aosta.

“In arte, Milva” fino al 4 febbraio

Al Museo Internazionale e Biblioteca della Musica, si può scoprire e approfondire il personaggio Maria Ilva Biolcati, con la mostra gratuita “In arte, Milva”. Una selezione di spartiti, stampe, testi di scena, telegrammi, una collezione di vinili e molto altro, di rilievo per la storia teatrale e musicale d’Italia. Infatti, Milva, ha attraversato da protagonista oltre cinquant’anni di storia italiana. Dalla provincia ferrarese di Goro fino a uno dei templi del teatro italiano (il Piccolo Teatro di Milano), passando per Parigi, la Germania, la Grecia, il Giappone, Milva ha lasciato un segno nel mondo dello spettacolo e del costume, in molteplici generi. La cantante è stata (come “Milva la Rossa”) emblema della canzone politica impegnata; ha recuperato la tradizione popolare e, al contempo, ha interpretato le canzoni di Vangelis, compositore di colonne sonore e musica elettronica.

L’esposizione, è promossa dall’università di Bologna, in particolare è stata curata dai docenti Anna Maria Lorusso e Lucio Spaziante del Dipartimento delle Arti. Si articola attraverso le tre sale dello spazio mostre del Museo della Musica, che raccontano Milva con focalizzazioni diverse. Il visitatore potrà seguire il percorso di visita (e continuare l’esperienza anche fuori dal museo) con una playlist musicale intitolata “In arte, Milva”, scaricabile sul proprio device.

“Guercino nello studio” fino all’11 febbraio

Fino all’11 febbraio 2024, alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, è allestita la mostra gratuita “Guercino nello studio” dedicata alla figura di Giovanni Francesco Barbieri, detto appunto il Guercino. Curata da Barbara Ghelfi, Raffaella Morselli e dallo staff del museo, l’esposizione, si focalizza sulle diverse fasi della sua attività, sui motivi del successo della sua azienda a conduzione famigliare e sul rapporto con la clientela e i collaboratori più fidati. Lo scopo della mostra è quello di chiarire le dinamiche professionali, artistiche e imprenditoriali che hanno caratterizzato il suo prolifico percorso.

L’esposizione riunisce una ventina di opere, tra cui figurano i capolavori del maestro conservati presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna, come la Madonna del Passero (1615-1616), San Sebastiano curato da Irene (1619), La Vestizione di San Guglielmo (1620) e il San Bruno in adorazione della Madonna col Bambino in Gloria (1647). La mostra avrà uno dei suoi punti di forza nell’esposizione dello strumento più utile per comprendere il funzionamento del suo studio, ovvero il Libro dei conti, nel quale venivano annotati i quadri venduti, il nome dei clienti e i relativi guadagni. Infine il pubblico potrà addentrarsi nei contenuti della mostra e nella conoscenza della tecnica pittorica del Guercino attraverso un tavolo multimediale nel quale saranno proposti alcuni percorsi di approfondimentodel pittore.

Carlotta Gargalli (1788-1840). Una pittrice bolognese nella Roma di Canova fino al 25 febbraio

Riflettori accesi sulle donne anche al Museo Ottocento, in occasione della mostra Carlotta Gargalli (1788-1840), la prima donna a frequentare l’Accademia di Belle Arti di Bologna sul finire del secolo dei Lumi. A cura di Ilaria Chia e Francesca Sinigaglia, la mostra illustra una serie di monografiche dedicate alle pittrici emiliane, ed è pensata per sottolineare la modernità di quest’artista, che grazie al suo talento e alla sua determinazione seppe affermarsi in un contesto artistico al tempo quasi interamente dominato dagli uomini.

All’interno del percorso espositivo sono presentate circa una ventina opere, tra le migliori della pittrice felsinea, e altre di artisti coevi – alcune anche inedite e restaurate dal Museo Ottocento Bologna. Attraverso di esse, viene ricostruito il corpus pittorico e il profilo biografico di Gargalli, puntando ad approfondire i rapporti tra lo scultore Antonio Canova e i giovani che studiavano all’Accademia del Regno italico a Palazzo Venezia.

Eleonora Gualandi