Internalizzazione: la parolina magica è stata al centro del dibattito tra addetti ai lavori durante lo scorso anno, per poi sparire completamente all’inizio di questo. Per internalizzazione si intende il passaggio della gestione dei servizi di inclusione scolastica degli alunni disabili dal privato sociale al ministero dell’Istruzione (70.000 gli operatori interessati). Due le proposte di legge in discussione: la prima della senatrice Carmela Bucalo (DdL 236), concernente “l’introduzione del profilo professionale dell’assistente per l’autonomia e la comunicazione nei ruoli del personale scolastico”, cui va l’indiscusso merito di aver sollevato la questione; la seconda, prima firmataria l’onorevole Francesca Ghirra che, oltre a indicare come reperire la necessaria copertura economica, amplia la platea degli “internalizzabili” a tutti i profili, indipendentemente dalla loro denominazione, ognuno con il suo livello contrattuale di riferimento.

Il Ddl 236, concluse le audizioni, giace immobile e silenzioso in commissione del Senato in attesa, questo l’auspicio, che approdi alla Camera per una discussione congiunta dei due testi che porti a un cambiamento in senso migliorativo del DdL cronologicamente anteriore.

Al momento novità paiono non esserci. In vista della mobilitazione in favore dei progetti di internalizzazione, indetta dai sindacati di base per il prossimo 10 aprile, la nostra trasmissione si è attivata per chiedere alle due parlamentari promotrici il perché di questa stasi e soprattutto se ci siano ancora dei margini e delle possibilità che i percorsi legislativi riprendano e vadano a buon fine. Questa settimana abbiamo sentito l’onorevole Francesca Ghirra.