Alle 17.00 di domenica 6 febbraio la palestra “Gino Milli” di via Gandusio a Bologna ospiterà una tappa del “Insorgiamo Tour“, il tour che il Collettivo di fabbrica della Gkn sta compiendo in diverse città d’Italia.
Scongiurati i licenziamenti, la vertenza della Gkn ha preso una piega positiva, con un accordo avanzato per la reindustrializzazione del sito, ma su cui occorre vigilare. A Bologna ci sarà l’occasione per fare il punto della situazione e lanciare la manifestazione del 26 marzo.

A Bologna gli operai della Gkn con “Insorgiamo Tour”

«È un tour di ascolto e di riconoscenza per la tanta solidarietà che abbiamo ricevuto anche da Bologna – osserva ai nostri microfoni Dario Salvetti, rsu Fiom e portavoce del Collettivo di fabbrica – Domenica vogliamo scendere nei dettagli, ascoltare critiche e osservazioni e domande su cosa ha voluto dire autogestire di fatto una fabbrica per sei mesi».
L’accordo raggiunto al Mise, che Salvetti reputa comunque avanzato, prevede la reindustrializzazione del sito con una nuova proprietà e una nuova produzione. Non esattamente la soluzione che avrebbero voluto gli operai della Gnk, dal momento che la fabbrica aveva macchinari nuovi.

«In Italia è in atto una ristrutturazione silente del settore dell’automotive», osserva Salvetti, che però ribadisce che la lotta della Gkn non è mai stata solamente per i quasi 500 lavoratori, considerando l’indotto, che rischiavano il posto in provincia di Firenze, ma per la dignità del lavoro stesso e tutte le altre categorie di lavoratori a rischio.
«Riteniamo che nessuna di queste vertenze lavorative – sottolinea la rsu – possa essere vinta se noi non abbiamo il nostro piano di rilancio del Paese. Anche per questo motivo per noi esiste un unico filo che poi ci lega alle lotte studentesche, alle lotte ambientali e quelle per i diritti civili».

ASCOLTA L’INTERVISTA A DARIO SALVETTI: