La morsa dell’inflazione continua a stringersi attorno al potere d’acquisto dei bolognesi. Dal report di Federconsumatori emerge che Bologna è la città dove i prezzi sono aumentati di più e i rincari non solo sono più alti della media nazionale, ma registrano un primato anche lungo la via Emilia. Se in media una famiglia emiliano-romagnola di tre persone nel 2022 ha speso 2900 euro in più a causa dell’inflazione, un’analoga famiglia bolognese ne ha spesi 3100.
Per Sinistra Unita per Bologna in questa situazione «brindano gli speculatori protetti dal governo e dall’inerzia del centrosinistra». La lista torna a chiedere a gran voce che il Comune utilizzi le leve a sua disposizione per fronteggiare la situazione.
Sinistra Unita sferza il Comune per intervenire su Hera e istituire un osservatorio per controllare l’inflazione
La promessa di non alzare imposte e tariffe, annunciata dal Comune quando è stato presentato il Bilancio, per Sinistra Unita non è sufficiente a fronteggiare la situazione che le cittadine e i cittadini bolognesi stanno vivendo.
Sono due le leve che Sinistra Unita ha suggerito da tempo: da un lato il Comune potrebbe intervenire su Hera, di cui è socio di maggioranza, affinché la multiutility non partecipi alla corsa al rialzo dei prezzi, alimentando così la speculazione. Dall’altro istituendo un Osservatorio comunale sui prezzi che controlli e pubblicizzi l’andamento delle varie tariffe e costi (energia, gas, utenze varie, prodotti petroliferi) sul territorio bolognese.
«Secondo l’Istat, Bologna è la terza città più cara d’Italia – osserva ai nostri microfoni Dora Palumbo, coordinatrice di Sinistra Unita per Bologna – Per le famiglie più fragili, quelle a reddito basso, l’inflazione reale sfiora il 15% e a pesare di più sono le bollette energetiche e il costo degli alimentari».
Per questo motivo il Comune, se volesse, potrebbe intervenire su Hera, «che nel primo semestre dell’anno scorso ha registrato utili di sette volte quelli dell’anno precedente», osserva Palumbo.
Perché non lo fa? «Diciamolo terra-terra, per spartirsi la torta, per incassare i dividendi», osserva la coordinatrice di Sinistra Unita.
Un’operazione assai poco onerosa, invece, sarebbe l’istituzione dell’Osservatorio cittadino sui prezzi, che potrebbe essere costituito in seno alla terza Commissione, quella su commercio, turismo, lavoro ed economia di vicinato, anche attraverso il coinvolgimento di Consiglieri di Quartiere, tecnici, rappresentanti dei sindacati e delle associazioni dei consumatori.
Sinistra Unita ha avanzato la proposta già prima dell’estate, ottenedendo anche l’approvazione in due Quartieri, il Porto-Saragozza e il Borgo-Reno. L’ordine del giorno approvato è stato trasmesso al Consiglio comunale, che però non lo ha mai discusso.
«Ci sembra evidente che, di fronte alla povertà economica ed abitativa, la giunta Lepore e “l’opposizione” di centrodestra abbiano deciso di adottare la politica del “non vedo, non sento e non parlo”», commenta Sinistra Unita.
ASCOLTA L’INTERVISTA A DORA PALUMBO: