Gli otto inceneritori dell’Emilia Romagna soono troppi, e dunque verranno spenti “uno alla volta”. L’annuncio arriva dal presidente Bonaccini in assemblea regionale durante l’approvazione della legge regionale sui rifiuti. Meno inceneritori, dunque, ma anche meno discariche e più raccolta differenziata.

Sempre meno inceneritori grazie al riciclo dei rifiuti

Otto inceneritori in regione? Sono troppi e non servono. A dirlo è il presidente Stefano Bonaccini in assemblea regionale, durante la seduta che approva la nuova legge regionale sui rifiuti. Secondo quanto annunciato da Bonaccini, l’Emilia Romagna spegnerà progressivamente i propri inceneritori, fino al loro completo abbandono dopo il 2020. “Il fatto che il presidente Bonaccini abbia assunto questo impegno davanti a tutta l’Assemblea – dichiara Igor Taruffi, consigliere regionale in quota Sel – Ovviamente è un aspetto positivo, che salutiamo con soddisfazione”.

La legge interviene anche su discariche e raccolta differneziata. Per le prime è prevista una riduzione, mentre per la raccolta differenziata è fissato come obiettivo quello di costituire il 70% del totale. Previsti interventi anche sulle tariffe, con l’introduzione di una “tariffazione puntuale, quindi meno si produce meno si paga”, come rivela Taruffi.

A giugno, come anticipato da Sttobosco.info , le multiutility Hera e Iren avevano annunciato l’ampliamento degli impianti di incenerimento di Parma (da 130mila a 190mila tonnellate) e Forlì (da 120 a 180mila) alla luce dell’approvazione dello Sblocca Italia, suscitando le critiche di cittadini e Legambiente. Taruffi nega però che ciò possa avvenire. “I gestori dei servizi, quindi anche le multiutility – sostiene convinto – Staranno serene, perchè questo è quello che abbiamo stabilito.