Cos’hanno in comune uno storico radicale come Marco Cappato e l’ex ministro greco delle Finanze Yanis Varoufakis? Istintivamente si potrebbe rispondere: «niente», ma ad un’analisi più attenta e soprattutto osservando ciò che comincia a muoversi in vista delle elezioni europee del 2024, la risposta potrebbe essere diversa.
Un primo assaggio lo si è avuto sabato scorso a Bologna, quando due realtà transnazionali e paneuropee si sono unite per dare vita ad un evento che, nelle intenzioni, era un laboratorio ed un primo assaggio di quanto potrebbe accadere in Polonia fra poco più di un mese: un’alleanza basata sul civismo in vista della consultazione elettorale.

Alle elezioni europee un insolito asse civico tra Cappato e Varoufakis?

Da un lato troviamo European Alternatives, un’organizzazione della società civile che promuove la democrazia, l’uguaglianza e la cultura al di là dello stato nazionale. La missione dell’organizzazione è promuovere un’Europa più democratica, equa e culturalmente aperta. A fondarla e rappresentarla, in Italia, è Lorenzo Marsili, che insieme a Yanis Varoufakis ha lanciato il movimento europeo DiEM25, il quale risulta proprio tra i partners di European Alternatives.
Dall’altro troviamo Eumans, crasi tra European Union e Humans, movimento paneuropeo di iniziativa popolare e nonviolenta fondato da Marco Cappato.

Sabato scorso, a Bologna, le due realtà hanno dato vita all’iniziativa “Cambiamo l’Europa – Democrazia, Ecologia e Libertà Oltre i Confini”, svoltasi al centro Costa di via Azzo Gardino, dove si è discusso di diversi temi in vista di un appuntamento importante, il meeting che si terrà a Danzica, in Polonia, dal 17 al 19 marzo. È qui, infatti, che si deciderà se elaborare alcuni punti programmatici su temi fondamentali del presente, dai cambiamenti climatici al lavoro, dai diritti civili alla cannabis, e sottoporli alle forze politiche già attive o se dare vita ad un nuovo soggetto elettorale.

«Vogliamo un’Europa dove le persone, possono avere un ruolo da protagonisti e non rassegnarsi all’idea di scegliere la squadra ogni cinque anni con le elezioni e lasciare che governi e parlamentari gestiscano il potere per cinque anni senza che i cittadini possano più dire niente», spiega Cappato ai microfoni della nostra Piera Stefanini.
È dunque sul civismo e sugli strumenti di partecipazione nelle mani dei cittadini che si basa l’asse insolito che si è formato a livello europeo tra Eumans e European Alternatives.

In particolare Cappato insiste sull’unico strumento di partecipazione diretta a livello europeo nelle mani dei cittadini, la cosiddetta Ice (Iniziativa dei Cittadini Europei), a metà tra la petizione e la legge di iniziativa popolare.
Lo strumento fu tentato un paio di anni fa, in piena pandemia, da Vittorio Agnoletto e altri intellettuali europei, che vi avevano fatto ricorso per ottenere una moratoria sui brevetti dei vaccini anti-Covid.
Lo strumento prevede che a livello europeo si raccolga un milione di firme, suddivise in almeno 7 Stati membri dell’Ue, per portare la Commissione a discutere delle proposte popolari.

«Noi vogliamo attivare questo strumento – illustra Cappato – su alcune delle questioni più importanti del nostro tempo, come i cambiamenti climatici, togliendo le tasse sul lavoro e mettendole sull’inquinamento e consumo delle risorse ambientali, ma anche temi come il reddito universale, diritti civili come aborto, cannabis, eutanasia, e ancora l’immigrazione, allevamenti intensivi, scienza e tecnologie».
Nei quaranta giorni dal meeting di Danzica verranno raccolte tutte le proposte civiche, che poi verranno discusse e si valuterà per quali cominciare la raccolta di firme.

Non solo: in quell’incontro si valuterà se il progetto avrà la forza di trasformarsi in lista elettorale per l’appuntamento con le elezioni europee del 2024.
«In alcuni Paesi sarà possibile, in altri no, mentre in Italia non abbiamo ancora deciso – osserva Cappato – ma c’è questa possibilità».
Sarebbe dunque l’approccio civico il perno su cui due realtà che in alcuni settori, come l’economia, appaiono molto distanti, possano trovare una convergenza elettorale.

ASCOLTA L’INTERVISTA A MARCO CAPPATO: