Non trovi una casa da affittare? Bevici su! In piazza Verdi, alle 18.30 di oggi, il “botellón dei senza casa”: studentesse, studenti e lavoratori che hanno problemi con l’affitto si ritrovano per condividere le difficoltà, che vengono affrontate organizzandosi anche con gruppi Whatsapp e Facebook.

Ormai anche qualche testata nazionale ha parlato apertamente della “turistificazione” delle città e delle conseguenze che provoca. La gentrification di alcuni quartieri, a Bologna e un po’ in tutto il mondo, ha trasformato i centri urbani in funzione turistica e i contraccolpi si sentono soprattutto sul mercato degli affitti, sia per lavoratori che per studenti fuori-sede.
Trovare un alloggio da affittare per un lungo periodo, in modo stabile e a un prezzo accessibile, senza avere un contratto lavorativo ultra-garantito, sembra essere diventato un’odissea.

Per affrancarsi della stanchezza che la ricerca di un alloggio provoca, un gruppo allargato di studentesse e studenti, lavoratrici e lavoratori, si dà appuntamento questo pomeriggio alle 18.30 in piazza Verdi per un “botellón dei senza casa”.
Il nome viene da una pratica spagnola, ma ormai diffusa ovunque, di socializzare fuori da pub e locali, ma per le strade, nelle piazze, seduti per terra e “armati” di semplici bottiglie da condividere.

“Chilometri e chilometri macinati a piedi, in bici, in bus; partecipare a casting, provini e scoprire di non avere l’X-factor – ironizzano i promotori nell’evento Facebook dell’iniziativa – incontrare malsani e sclerotici proprietari di casa assetati di soldi; paesini fuori Bologna che neanche Twin Peaks”.
Per questo danno vita ad un’iniziativa conviviale: “Beviamoci su! Una birra, tutti e tutte insieme alla faccia di chi crede che non riusciremo a trovare casa! Due birre per ritrovarci tutti sulla stessa barca, vediamo quanti siamo!! Tre birre per iniziare, nonostante tutto, a viverci la Bologna che ci hanno sempre raccontato, a partire da Piazza Verdi, la piazza che unisce tutti, studenti e lavoratori, da nord a sud!”.

L’evento Facebook non è l’unico strumento digitale con cui studenti e lavoratori fanno fronte alla difficoltà. Per l’occasione sono nati anche gruppi Whatsapp e Facebook, con cui i senza casa si passano informazioni e consigli.
Che il fenomeno abbia una dimensione estesa lo si evince anche dai promotori dell’iniziativa di questo pomeriggio. Per quanto il Collettivo Universitario Autonomo abbia offerto il proprio appoggio, la rete che si è formata è sicuramente più estesa.

ASCOLTA L’INTERVISTA A GIOVANNA, UNA DELLE PROMOTRICI: