La battaglia attorno ai diritti di figlie e figli di famiglie omogenitoriali continua su più fronti. Dopo una prima mobilitazione in seguito allo stop alle trascrizioni imposto al Comune di Milano, alcuni sindaci di diverse forze politiche hanno scritto al governo, ma ottenendo un diniego da parte della ministra della Familia, Eugenia Roccella.
Nella giornata di ieri il Parlamento europeo ha condannato l’Italia proprio per l’ostacolo al riconoscimento di bambine e bambini delle coppie omogenitoriali, ma la battaglia tornerà nuovamente in piazza domenica prossima, 2 aprile, quando a Bologna è prevista una manifestazione in piazza Maggiore, chiamata dalle Famiglie Arcobaleno e dalla rete Rivolta Pride.

Famiglie omogenitoriali, la manifestazione chiamata da Famiglie Arcobaleno e Rivolta Pride

L’associazione Famiglie Arcobaleno Emilia-Romagna e le associazioni e i collettivi del Rivolta Pride chiamano una mobilitazione domenica 2 aprile in Piazza Maggiore a Bologna per rispondere ai recenti attacchi del governo ai figli delle famiglie omogenitoriali.
La piazza invita sindaci e sindache alla disobbedienza civile in nome dell’articolo 3 della Costituzione, chiedendo di riconoscere ugualmente tutti gli atti di nascita.
«Non farlo – si legge nel comunicato con cui è stata proclamata la mobilitazione – significa innanzi tutto negare tutela e dignità a bambine e bambini. Basti pensare al caso di morte dell’unico genitore riconosciuto o di separazione conflittuale della coppia. Non solo, questi continui attacchi si ripercuotono sulla serenità quotidinana di tutti i nostri figli e le nostre figlie, a scuola e fuori».

«Noi ci definiamo (s)famiglie – spiega ai nostri microfoni Arianna di Famiglie Arcobaleno – perché agli occhi dello Stato non siamo famiglie degne di essere trattate come le altre. La manifestazione vuole proprio rispondere agli attacchi incessanti che stanno ricevendo le famiglie omogenitoriali».
L’appuntamento di domenica è previsto per le 16.00, quando in piazza Maggiore a Bologna non solo si alterneranno gli interventi di tante realtà – 50 quelle che hanno già aderito a livello regionale – ma ci saranno anche laboratori per bambine e bambini.

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