Sabato 3 settembre h 16.15 Afternoon Tunes ripartirà dal TOdays Festival che si è appena concluso. Saremo in compagnia di Gianluca Polverari di Radio Città Aperta, con il quale abbiamo assistito fianco a fianco alla settima edizione della kermesse torinese. Intanto alcune impressioni da sotto La Mole.

And now ze news from Todays. Luce e tenebre. Così si potrebbe riassumere la seconda serata del Todays. Ad aprire le danze sono gli inglesi Squid. La loro spavalderia è contagiosa e il post punk che portano avanti genera un pogo che da tempo aspettavo di vedere sotto La Mole. Ottima e giovane band, che dosa noise ad atteggiamenti punk fino alle esplosioni sonore e a ritmi tirati. Non complessi come i Black Midi e nemmeno dai temi sociali che caratterizzano gli Yard Act, gli Squid si ritagliano un posto di tutto rispetto nella nuova scena musicale inglese. Ancora luce con le Los Bitchos. Assai solari propongono un rock leggero dalle tinte surf. Dopo gli Squid le Los Bitchos fanno divertire i più sotto un palco ancora illuminato dalla luce del sole, ma è questione di minuti.Calano le tenebre. Il cielo si oscura e il tanto temuto temporale fa da cornice ai vampiri from Bielorussia. I Molchat Doma sono la vera novità del festival. Molti sono lì per loro e con la memoria alcune giovani gotiche mi riportano al concerto dei Cure del 1989 a Prato. Lampi illuminano il cielo mentre il trio canta nella lingua madre su cupe basi. Decisamente eredi dei Bauhaus o dei già citati Cure. C’è pure una versione di A Forest in bielorusso. È troppo anche per Madre Natura e il temporale colpisce il Todays. Imperterrito il pubblico rimane fino alle loro ultime note. Un concerto che verrà scolpito nella mia memoria per un gruppo che sarà sicuramente presente nella playlist di Afternoon Tunes RcfRadio Città Fujiko 103.1 fm

Tra tutti i gruppi che avevo voglia di vedere dal vivo spiccavano gli Arab Strap . Il duo di Glasgow è stato la mia colonna sonora nel periodo più nero del covid e assistere al loro concerto in piena libertà è stato fantastico e, in un passato recente, poco immaginabile. Il loro ultimo album As days get dark è, a mio avviso, un piccolo gioiello che dal vivo brilla ancora di più. Essere poi riuscito a scambiare due parole con Aidan e Malcolm, a distanza di una ventina d’anni dalla prima volta che li ho visti, è stata una vera e propria soddisfazione. “Still here” ha affermato Malcolm quando gli ho ricordato di una mia intervista di due decadi fa.

La data bolognese dei DIIV non c’è mai stata per il motivo che tutti sappiamo. Vederli finalmente al TOdays festival è stata una bella sorpresa. Molto shoegaze, il gruppo di N.Y. è una di quelle novità, che insieme a Squid, Molchat Doma e Yard Act hanno reso speciale questa edizione del Todays.

I già citati Yard Act sono saliti sul palco consapevoli che il loro ultimo album è una chicca del 2022. Dal vivo non hanno deluso. Il frontman del gruppo di Leeds non è un ragazzo di poche parole, forse un po’ troppo loquace rispetto a come ci hanno abituato le bands made in UK. A chiudere l’edizione del festival un grande nome. Il vecchio e moody Bobbie Gillespie sale sul palco e veniamo proiettati in uno show un po’ american style con cori, clap di mani a tenere il tempo e un intenso coinvolgimento di un pubblico già di parte. Sostanzialmente un bello show che appaga i nostalgici e incuriosisce gli youngsters. I Primal Scream hanno fatto il loro dovere ma i protagonisti sono stati ancora una volta le novità che il Todays tutti gli anni ci offre anche se il cuore rimane sempre con i gruppi che hanno composto la colonna sonora della tua vita: Arab Strap included).