La relazione di Ecomafie ha definito “inascoltato l’allarme sulle morti” sottolienando come il governo abbia iniziato a intervenire sulla vicenda solo dopo i sigilli della magistratura.

E’ scoppiata la polemica sui rapporti di Ecomafie che aggiorna sulla situazione della zona vicina alla fabbrica Ilva. Il ministro della salute e quello dell’ambiente si sono infatti recati oggi a Bari per discutere della situazione e cercare una soluzione.

Drammatica è la soluzione descritta nel rapporto: oltre al duro giudizio di Ecomafie sul governo che ha lasciato “inascoltato” l’allarme sulla situazione sanitaria della zona si parla di assenza di controlli che potessero garantire il perseguimento degli obiettivi produttivi dell’impresa senza alcun pregiudizio per la salute umana. L’indifferenza rispetto alla salute dei cittadini ha portato a un aumento di malattie, in particolare di patologie tumorali, anche nella popolazione femminile e nell’infanzia. Inoltre si sospetta un inquinamento dei cibi che dipenderebbe da un più generale inquinamento della catena alimentare.

L’emergenza sanitaria illustrata ieri nel rapporto fa pensare all’applicazione di misure straordinarie, come un piano sanitario straordinario e a una bonifica del territorio dovuto all’accumulo decennale di sostanze tossiche nei terreni.

La drammatica situazione è da additare alla produzione dell’Ilva, che ha continuato indisturbata soprattutto negli ultimi anni a inquinare il territorio, senza che le autorità competenti dessero avvio a controlli efficaci per la tutela dei cittadini.