Dopo più di un anno dalla chiusura, il teatro Duse riapre al pubblico. Dall’11 al 14 e dal 18 al 21 maggio andrà in scena lo spettacolo Trascendi e sali, interpretato da Alessandro Bergonzoni e diretto da quest’ultimo e da Riccardo Rodolfi. Gli spettacoli inizieranno alle 19:15 e vi potranno assistere un massimo di 500 spettatori, ovvero il 50% della capienza massima della storica sala di via Cartoleria.
Le prevendite per queste prime otto date in calendario sono già aperte, ma l’idea alla base del progetto è quella di andare in scena fino a quando il pubblico bolognese deciderà di partecipare, insieme alla compagnia e al teatro, a questa ripartenza culturale e sociale.

Trascendi e sali torna al teatro Duse dopo i sold-out di ottobre 2018

Come ricorda Walter Mramor, la riapertura del teatro porta con sé un bagaglio importante: il dolore dovuto agli eventi dell’ultimo anno e la gioia di un nuovo inizio. Inoltre il presidente del cda del teatro Duse precisa quanto quella di riaprire il teatro non sia stata una scelta scontata: il contingentamento dei posti mette in difficoltà il teatro privato, ma la voglia di ripartire e la fiducia nel sostegno da parte del pubblico ha messo in secondo piano le difficoltà dovute alla situazione emergenziale che stiamo vivendo.
Lo spettacolo va in scena grazie alla scelta presa da Bergonzoni e la sua compagnia di ridurre le loro entrate, così da poter offrire al pubblico un biglietto ad un prezzo ribassato di 17 euro per la platea e la prima galleria e di 13,5 euro per la seconda galleria, inclusa la prevendita. L’obiettivo è quello di favorire la partecipazione degli spettatori.

Trascendi e sali arriva dopo Urge e Nessi, due spettacoli che hanno segnato profondamente Bergonzoni, aprendogli varie strade artistiche, necessarie alla sua evoluzione come attore. In quest’ultimo spettacolo, la comicità non segue obbligatoriamente un ritmo costante, e le radici artistiche che inizialmente vengono mostrate sono poi velocemente celate, a dimostrazione che l’evoluzione del percorso artistico non deve necessariamente seguire una linea retta.

Gemma Fabellini

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