Più corse, anche in orario notturno, più treni e senza dover cambiare convoglio su alcune tratte. In sintesi è questo il contenuto dell’accordo tra Regione Emilia-Romagna, Città Metropolitana e Comune di Bologna sul Servizio Ferroviario Metropolitano (Sfm), che in questo modo nei prossimi tre anni darà seguito alle misure contenute nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile.
In particolare, con le risorse di viale Aldo Moro sarà possibile potenziare le linee dove c’è più domanda, aumentare le corse e realizzare infrastrutture utili nel medio-lungo periodo a collegare meglio, attraverso servizi passanti, il capoluogo alla montagna.

L’accordo tra Regione, Città Metropolitana e Comune di Bologna sul Servizio Ferroviario Metropolitano

L’intesa, valida per tre anni e rinnovabile, tra Regione, Città Metropolitana e Comune di Bologna, è stata siglata oggi, alla presenza del presidente della Regione, Stefano Bonaccini, dell’assessore regionale a Mobilità, Trasporti e Infrastrutture, Andrea Corsini, del sindaco metropolitano e di Bologna, Matteo Lepore e dalla consigliera metropolitana con delega al progetto Sfm, Simona Larghetti.
«Puntiamo sempre più sul trasporto pubblico locale – affermano Bonaccini e Corsini – come strumento strategico per migliorare le condizioni di vita dei cittadini e di contrasto al cambiamento climatico. Questo accordo, grazie al lavoro di squadra con la Città metropolitana di Bologna, si propone di rafforzare l’offerta e il conseguente utilizzo dei mezzi collettivi da parte della cittadinanza con l’obiettivo di accrescere l’attrattività dell’intero bacino bolognese sia dal punto di vista produttivo che turistico».

Lepore, dal canto suo, definisce il miglioramento del servizio come la trasformazione in una metropolitana di superficie, con cadenze puntuali e anche notturne. «Era un impegno cardine della mia candidatura e del programma di mandato», aggiunge Lepore, ricordando che ora tocca al Ministero dei trasporti e a Rfi mettere in campo gli investimenti che servono per i raddoppi ferroviari e superare i colli di bottiglia di alcune linee dell’Sfm.

In particolare, l’accordo prevede che vengano intensificate le corse tra Casalecchio-Bologna-Pianoro a partire da giugno 2024, con una frequenza di 1 corsa ogni 15 minuti; da dicembre 2024 saranno potenziati i servizi della Modena-Bologna con 2 corse all’ora, con fermate ogni ora a Samoggia e Anzola, e 3 corse all’ora per Castelfranco.
Da giugno 2023 saranno istituiti nei weekend servizi notturni con autobus sostitutivo, che da dicembre 2024 diventeranno servizi ferroviari su quattro linee (Bologna-Porretta, Bologna-San Benedetto, Bologna-Vignola e Bologna-Poggio Rusco).
Entro la fine del 2025 si concluderanno i lavori per l’interramento della Bologna-Portomaggiore.

L’impegno di risorse da parte della Regione, per l’attuazione di questi servizi ammonta a circa 12 milioni di euro l’anno, più l’acquisizione di tre nuovi treni elettrici: uno per la linea Porretta-Pianoro e due per la Modena-Bologna per un impegno di circa 19,5 milioni di euro.
Oltre a ciò, l’accordo prevede il raddoppio fino a Sasso Marconi della linea Porretta Terme-Bologna; la realizzazione della fermata di Toscanella di Dozza in seguito al quadruplicamento della Bologna-Castel Bolognese; il raddoppio fino a Via Lunga della linea Casalecchio-Vignola; il potenziamento tecnologico della Ferrara-Bologna.

ASCOLTA LE INTERVISTE A BONACCINI E LEPORE: