Aveva detto addio alla musica il 17 novembre del 2019, quando per la specialistica in psichiatria ha dovuto scegliere di interrompere il progetto musicale, Postino, nome d’arte di Samuele Torrigiani. Aveva pubblicato un disco nel 2018, Latte di Soia, totalizzando 25 milioni di streaming e poi, con un post di spiegazione su Instagram, ha annunciato una pausa dalla musica. Ai nostri microfoni Postino ha raccontato la difficoltà di accettare questo silenzio, perché rappresentava la stroncatura di un progetto musicale appena iniziato; con il tempo è arrivata però la consapevolezza che di poter tornare a vivere la musica lontano dalle dinamiche dei numeri e delle classifiche.

Il ritorno di Postino con “L’ordine delle cose da dire”

Infatti, in questo tempo non ha mai smesso di fare musica, di prendere in mano la chitarra e scrivere, e – caduti gli obblighi contrattuali – è tornato al suo pubblico con un album, L’ordine delle cose da dire. Quattro anni di attesa per tornare con le consapevolezze che un’età e una vita diversa sanno regalare, ma anche con la certezza che alcune cose – nonostante il tempo trascorso – siano rimaste le stesse. Si tratta di un album intriso di un delicato autobiografismo in cui Postino in chiave autentica racconta il suo mondo lasciando aperto, con chi lo ascolta, un dialogo intimo, come se il tempo non fosse mai passato.

Alla pubblicazione dell’album segue un tour iniziato a febbraio a Milano con una data anche a Bologna, al Locomotiv, il 7 marzo. Un’occasione per tornare a cantare con quei fan che in questi quattro anni lo hanno aspettato e che, come lui, sono cresciuti e cambiati.

Postino si è raccontato a Radio Città Fujiko per rivivere le emozioni di un ritorno tanto atteso e per ripercorrere le influenze di questo nuovo album musicalmente diverso dai precedenti: in L’ordine delle cose da dire le sonorità elettroniche lasciano spazio a suoni acustici nel racconto della malinconia, della nostalgia e della maturità.

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