Lavoratori e lavoratrici si accingono a celebrare la festa del Primo Maggio, ma quest’anno a Bologna sarà ancor di più una giornata di lotta. Oltre alla questione dei diritti del lavoro, che a seguito della pandemia rischiano di subire un ulteriore taglio, per quel giorno sotto le Due Torri si sono dati appuntamento i militanti della “Rete dei Patrioti“. Si tratta di una delle tante forme di camuffamento di formazioni neofasciste, che tentano di cavalcare il disagio sociale per portare le persone su posizioni di estrema destra.

Primo Maggio, la piazza del lavoro chiama gli antifascisti

Per il Primo Maggio Riders Union Bologna aveva già convocato una manifestazione con cui contava di portare in piazza, oltre alle rivendicazioni dei ciclofattorini, le istanze e i bisogni di tutte quelle lavoratrici e quei lavoratori che stanno subendo gli effetti della crisi scaturita dal Covid.
«Abbiamo lanciato la piazza del Primo Maggio guardando ad una convergenza delle lotte», osserva ai nostri microfoni Tommaso Falchi di Riders Union Bologna. L’appuntamento è per le 16.00 in piazza del Nettuno.

La notizia del raduno neofascista, però, non lascia indifferenti i Riders, che rivendicano il carattere internazionale del Primo Maggio e l’antifascismo della città di Bologna. L’invito, dunque, è rivolto a tutte e tutti gli antifascisti a scendere in piazza per impedire l’oltraggio dei cosiddetti “Patrioti”.
«Invitiamo tutta la Bologna solidale ad essere in piazza con noi per ribadire chiaramente ancora una volta che questa festa e questa città sono e saranno sempre antifasciste», ribadisce Falchi.

A parlare di “provocazione fascista” sono state anche la Cgil e l’assessore comunale Matteo Lepore.
Nel frattempo, la “Rete dei Patrioti” ha portato in Questura un ventaglio di proposte relative ai luoghi della città che potrebbero ospitare la manifestazione, che ha carattere nazionale. «Abbiamo anche messo in chiaro che oltre a queste proposte non andremo», avvisa Massimiliano Mazzanti, portavoce del movimento. In altre parole, i “Patrioti” non accetteranno facilmente di spostarsi in spazi diversi da quelli che hanno suggerito.

ASCOLTA L’INTERVISTA A TOMMASO FALCHI: