In occasione di BOtanique Festival, la band de Il Muro del Canto farà tappa in città per presentare il loro nuovo album “Maestrale” e portare i suoni della canzone popolare romana.

Il 6 luglio Il Muro del Canto arriva in città

Abbiamo intervistato per voi Daniele Coccia, voce della band popolare romana de Il Muro del Canto, con cui abbiamo parlato del loro ultimo disco “Maestrale”, di come è cambiato il rapporto tra noi e l’ambiente che ci circonda e degli ultimi fatti di cronaca degli abusi di potere da parte delle forze dell’ordine, tema particolarmente caro al gruppo.

Il loro quinto album nasce durante il covid, ogni membro del gruppo lavorava singolarmente ai propri spunti individuali, e quando ce n’è stata l’occasione si sono ritrovati tutti insieme in campagna a lavorare sul disco. In questo spazio lontano dalla città e a diretto contatto con la natura hanno rallentato i ritmi e ritrovato delle sensazioni che dentro alla frenesia urbana sembravano perdute, e questo ha influenzato direttamente il progetto. Avevamo bisogno di staccare – ci dice Daniele – e questa occasione è stata utile per ritrovare delle emozioni che da tempo non prendevamo in considerazione.
Inoltre sono molto contenti di ricominciare il tour estivo, che da come ci racconta, da sempre molte soddisfazioni: «ritornare a suonare sui palchi dopo il periodo di stop forzato è sempre bello, e poter girare l’Italia portando la nostra musica e vedere riscontro da parte del pubblico ci riempie di gioia».

Il gruppo è uno dei nomi più importanti del panorama musicale indipendente italiano, che ha raggiunto una certa notorietà anche grazie a delle canzoni che sono diventate veri e propri manifesti politici. Insieme agli Assalti Frontali, Il Muro Del Canto incide “Il Lago Che Combatte” e ne realizza un video a sostegno delle iniziative cittadine per rendere pubblico il parco che ospita l’unico lago naturale di Roma, nato a seguito di un abuso edilizio avvenuto vent’anni prima.
Nel 2015, invece, esce “Figli Come Noi”, brano e video legati al tema degli abusi compiuti dalle forze dell’ordine in Italia. Il video è stato realizzato in collaborazione con ACAD (Associazione Contro gli Abusi in Divisa) e vede la partecipazione di alcuni dei volti più noti del cinema italiano.

Proprio per questo interesse alla militanza sonora su tematiche che in questo periodo costellano i titoli della cronaca nazionale, abbiamo voluto chiedere a Daniele cosa rimane oggi di quella canzone e come la recepisce il pubblico ai concerti 8 anni dopo: «Per un certo verso non avremmo mai voluto scrivere quella canzone, perché significa che c’è un problema che ci riguarda tutti. Mai come ora queste tematiche sono attuali, e sentire il pubblico che canta insieme a noi durante i live delle parole così forti ci fa sentire che abbiamo fatto la scelta giusta a scriverle».

ASCOLTA QUI L’INTERVISTA A DANIELE COCCIA: