Con un risultato che sfiora il 60%, la candidata progressista Claudia Sheinbaum Pardo vince le elezioni del Messico e sarà la prima donna presidente del Paese del centro America. La coalizione progressista composta da Morena, Pvem e Pt si aggiudica quindi le presidenziali ed esprime colei che sarà la presidente.
62 anni, Sheinbaum proviene da una famiglia ebrea, originaria dalla Lituania e della Bulgaria ed è un’oriunda tedesca. Ma soprattutto è una fisica, ingegnera e ricercatrice ed ha lavorato con l’Ipcc, l’organismo dell’Onu che elabora i rapporti sulla crisi climatica.
L’impegno di Claudia Sheinbaum contro la crisi climatica: ora alla guida del Messico
In particolare, da ingegnera energetica, Sheinbaum all’Ipcc si è occupata di soluzioni energetiche per la crisi climatica. Soluzioni che ha anche cercato di praticare quando è stata sindaca di Città del Messico, lavorando sul trasporto pubblico e sull’installazione di pannelli solari sopra gli edifici pubblici.
«Sarà interessante vedere come si comporterà ora – osserva ai nostri microfoni Lorenzo Tecleme, giornalista di Valori.it – perché Scheinbaum è la delfina del precedente presidente, Andrés Manuel López Obrador, che ha fatto molto per ridurre le disuguaglienze sociali, ma con ricette della politica vecchio stampo, utilizzando i proventi delle industrie petrolifere».
Il Messico, infatti, è tra i primi 15 Paesi al mondo produttori di petrolio. Il grande capitale politico che Scheinbaum raccoglie, testimoniato dalle percentuali delle urne, dovrà quindi confrontarsi con questo dato sull’economia messicana, cercando di trovare una soluzione che unisca la giustizia sociale a quella climatica.
Questo legame in realtà è testimoniato da ciò che accade. «Il Messico è molto colpito dalla crisi climatica – sottolinea Tecleme – Ci sono molte persone che diventano migranti climatici perché le terre non sono più coltivabili e c’è la siccità».
Sheinbaum, che ha affermato di voler agire in continuità con Obrador, potrebbe invece rompere sulle politiche energetiche e per farlo avrebbe un terreno abbastanza favorevole in America Latina. Nello stesso Messico ora al governo c’è il centrosinistra e in Cile al governo c’è un’altra esponente dell’Ipcc.
ASCOLTA L’INTERVISTA A LORENZO TECLEME: