Dopo una feroce campagna politico-mediatica per delegittimarlo, è infine arrivato il giorno dello sciopero generale proclamato da Cgil e Uil contro la manovra considerata iniqua del governo Draghi. Dalla riforma del fisco che non redistribuisce le risorse alle pensioni, per cui riaffiora all’orizzonte la legge Fornero, dalla precarietà che non viene contrastata in alcun modo alle delocalizzazioni, che rimangono un tema inevaso. Sono queste le principali ragioni dello sciopero.
Sono cinque le manifestazioni che accompagneranno lo sciopero sull’intero territorio nazionale. Le principali si svolgono a Roma e Milano, ma in piazza si scenderà anche a Bari, Palermo e Cagliari.

Voci dallo sciopero generale: a Roma gli operai della Gkn

Alla manifestazione dello sciopero generale che si tiene nella capitale partecipano anche gli operai della Gkn di Campi Bisenzio (Firenze). La loro vertenza è ancora aperta, ma per ora sembra che i 422 licenziamenti siano scongiurati. È questa l’osservazionee che fa lo stesso Collettivo di fabbrica in un comunicato diramato ieri dopo la conclusione del tavolo al Mise sulla vertenza. «Ad oggi l’unica cosa ufficiale che possiamo continuare a dire è che i licenziamenti in Gkn non sono passati – sostengono le rsu – Se Gkn Firenze può passare in continuità produttiva e occupazionale a un eventuale compratore, questo avviene perché la lotta l’ha difesa e preservata».

L’attenzione degli operai è concentrata sull’emendamento antidelocalizzazioni in Commissione Bilancio, ma in ogni caso sottolineano il grande problema della totale assenza di una politica industriale pubblica e del ridimensionamento del settore dell’automotive, nonostante i numerosi fondi del Pnrr.
«C’è stato un dibattito stucchevole nel Paese su un decreto antidelocalizzazioni che non è mai arrivato e che Bonomi (il presidente di Confindustria, ndr) ha bocciato – osserva ai nostri microfoni Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica – Quindi noi abbiamo fatto arrivare la nostra proposta di legge in Parlamento, consapevoli però che i cambiamenti sociali avvengono attraverso i cambiamenti dei rapporti di forza e che la mobilitazione oggi è lo strumento principale».

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Voci dallo sciopero generale: a Milano la vertenza della Saga Coffee

Un’altra vertenza, un’altra città, un’altra manifestazione. Le lavoratrici e i lavoratori della Saga Coffee di Gaggio Montano partecipano allo sciopero generale nella manifestazione di Milano. Ad essere presente è una delegazione, perché c’è da continuare ad animare il presidio permanente davanti alla fabbrica.
Nella loro vertenza, che riguarda sempre la volontà di delocalizzare da parte della proprietà, sembra esserci uno spiraglio con la manifestazione di interesse di un imprenditore che potrebbe rilevare la fabbrica. E proprio oggi pomeriggio alle 15.00 ci sarà un incontro tra i sindacati e l’imprenditore.

«Io continuo a dire che occorre cautela – afferma ai nostri microfoni Primo Sacchetti della Fiom di Bologna – La Regione ci ha detto che l’imprenditore è serio e sembra esserci un piano di reindustrializzazione del sito di Gaggio Montano. Noi chiediamo quello che chiediamo da 42 giorni, cioè che ci sia la continuità occupazionale e che la produzione resti a Gaggio».
Anche se sembra esserci uno spiraglio di soluzione positiva, i sindacati chiamano ancora il gruppo Evoca, proprietaria della Saga Coffee, alle proprie responsabilità fino a quando sarà necessario.

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