Il Beaches Brew è un festival musicale gratuito organizzato dall’Associazione Culturale Bronson, che è diventato negli anni uno dei festival musicali più apprezzati a livello nazionale e internazionale, grazie alla riuscita unione tra turismo balneare e una proposta culturale selezionata e di qualità. Si terrà quest’anno sulla spiaggia dell’Hana-Bi, stabilimento balneare di Marina di Ravenna, dal 5 all’8 giugno, con la ricorrenza tra l’altro del decimo anniversario dell’evento. Per l’occasione abbiamo intervistato Chris Angiolini, direttore artistico del festival e fondatore di Bronson Produzioni.

Beaches Brew: «privilegiare l’ambiente, la ricerca musicale e la sostenibilità»

Il Beaches Brew nasce nel 2012 dalla collaborazione tra Bronson Produzioni ed un team internazionale di base in Olanda. A causa della pandemia è saltata un’edizione, perciò si festeggerà quest’anno il decimo anniversario di un festival che, come ricorda Angiolini, ha portato in Italia per la prima volta artisti che poi sono diventati grandi anche a livello globale, come Big Thief, Courtney Barnett, Neutral Milk Hotel. Il nome più adatto, nel linguaggio del clubbing, sarebbe quello di “Boutique Festival”, una definizione che distingue dall’idea di festival come ‘grande evento’: «l’idea è quella di privilegiare l’ambiente, la ricerca musicale, la sostenibilità, tra l’altro in una location molto particolare come la spiaggia di Marina di Ravenna».

A causa della crescente concorrenza non è stato facile selezionare la line up per un festival gratuito che ha delle esigenze di budget, le quali tuttavia spingono alla ricerca e allo scouting anche internazionale. «Sono molto soddisfatto di tutti i nomi che abbiamo annunciato fin’ora», racconta Angiolini: Liv.e, producer losangelina tra l’elettronico-sperimentale, l’R’n’b, il neo-soul, che ha recentemente ricevuto riconoscimenti importanti; l’artista angolana Pongo, che raccoglie nel genere Kuduro influenze da EDM, dancehall, pop melodico; per la prima volta in Italia gli irlandesi Lankum, una specie di alt-folk, post-rock rituale con contaminazioni dalla drone music; il rapper newyorkese billy woods; la violoncellista guatemalteca Mabe Fratti; Rose City Band, il nuovo progetto del chitarrista Ripley Johnson, già membro dei Moon Duo e dei Wooden Shjips; la nuova scoperta olandese dei Nusantara Beat; il trio Phelimuncasi, una potente miscela di house music nata a Durban, in Sudafrica; Dion Lunadon, dall’ambiente del psych-rock’n’roll e del post-punk; il duo batteria e sax O., di Londra; e poi Slauson Malone 1, a cavallo tra pop music e performance, la cantautrice di Philadelphia Rosali, e altri nomi ancora da annunciare, soprattutto dall’Italia.

Un festival insomma in cui c’è tutto: Angiolini spiega che la selezione viene fatta con molta attenzione, ogni nome proposto viene valutato sotto tanti aspetti e le idee sono piuttosto chiare, perché «deve essere un festival in parte di ricerca, nonostante sia molto vivo, molto divertente, molto solare, proprio perché è sulla spiaggia. E poi vuole essere un festival inclusivo, boundary-crossing, non ci poniamo limiti di genere, ma soprattutto siamo attenti all’autenticità delle proposte, a quanto sono interessanti». Sottolinea poi che è un festival gratuito, proprio per preservare l’autenticità dell’esperienza: musica da un lato, mare dall’altro, tanto divertimento in compagnia di artisti tutti da scoprire. Ci vediamo in spiaggia!

ASCOLTA L’INTERVISTA A CHRIS ANGIOLINI: