Bologna, Bravo Caffè, ore 22 Takuya Kuroda Quintet: Takuya Kuroda, tromba; Corey King, trombone; Lawrence Fields, pianoforte; Rashaan Carter, contrabbasso; Adam Jackson, batteria

JazzinBO Fotografie di Ivano Adversi e Guido Samuel Frieri Curatrice: Cristina Berselli dal 27 ottobre al 13 novembre, ore 9-19

Il protagonista

Trombettista molto rispettato nato a Kobe, in Giappone, Takuya è un musicista lungimirante che ha sviluppato un suono ibrido unico, fondendo musica soul, funk, post-bop, fusion e hip hop.

Dopo aver seguito le orme del fratello trombonista suonando in big band, si è trasferito a New York per studiare jazz e musica contemporanea alla New School di Union Square; corso in cui si è laureato a metà degli anni ’90. Fu qui che Takuya incontrò il cantante José James, con il quale lavorò ai progetti “Blackmagic” e “No Beginning No End”.

Dopo la laurea, Takuya si è affermato ulteriormente nella scena jazz di New York, esibendosi con artisti del calibro di Akoya Afrobeat e negli ultimi anni con la band BADDER di DJ Premier (tra cui l’acclamato bassista Brady Watt). Premier ha dichiarato: “Il progetto BADDER Band è stato messo insieme dal mio manager e da un agente che conosco dall’inizio della mia carriera nei Gang Starr. Ha detto: ‘E se mettessi insieme una band che ruotava attorno a un trombettista giapponese di nome Takuya Kuroda? Ha una prospettiva hip-hop e rispetto nel campo del jazz…”

Takuya Kuroda è già incredibilmente prolifico, pubblicando cinque album negli ultimi dieci anni e rafforzando una solida reputazione nella scena jazz globale. Il 2011 ha visto l’uscita dell’album di debutto prodotto in modo indipendente di Takuya, “Edge”, seguito da “Bitter and High” l’anno successivo e “Six Aces” su P-Vine nel 2013. Takuya ha firmato un contratto con la leggendaria Blue Note Records nel 2014 per il suo album “Rising Son”, oltre ad apparire nel loro progetto di cover del 2019, “Blue Note Voyage”. Ha pubblicato il suo quinto album “Zigzagger” su Concord nel 2016, che includeva anche Antibalas in una rivisitazione del classico di Donald Byrd “Think Twice”.

Alla fine dell’estate 2020, Takuya Kuroda torna con il suo sesto album “Fly Moon Die Soon”.

Nelle sue parole, “questo album parla dell’ironia tra la grandezza della natura e la bellissima oscenità dell’umanità. Melodie e groove volano avanti e indietro dall’essere spirituali all’essere volgari.

Fotografie di Ivano Adversi e Guido Samuel Frieri Curatrice: Cristina Berselli dal 27 ottobre al 13 novembre, ore 9-19