Si condensano molte cose attorno alla data simbolica del 25 aprile, 77° anniversario della Liberazione dell’Italia dal nazifascismo, nelle sue celebrazioni a Marzabotto e Monte Sole.
Da un lato la memoria dell’orrore della guerra, in particolare della strage avvenuta proprio a Monte Sole nell’autunno del 1944. Dall’altro la guerra in Ucraina che continua a mietere vittime alle porte dell’Europa.
Ma sono anche giorni in cui impazzano le polemiche contro l’Anpi e il suo presidente, che si ostina a non arruolarsi nel clima bellicista che soffia anche in Occidente.

25 aprile a Monte Sole, Cuppi: “Stiamo con L’Anpi”

Lo aveva già detto, non preoccupandosi di apparire dissonante rispetto ad alcune posizioni all’interno del proprio partito, ma lo ha ribadito: la sindaca di Marzabotto e presidente nazionale del Partito Democratico, Valentina Cuppi sta con l’Anpi.
«Oggi sono qui come sindaca – precisa Cuppi rispondendo a domande di chi chiedeva conto di polemiche interne al Pd – L’Anpi è un presidio di democrazia e va difesa da attacchi strumentali. Ci sono stati tentativi negli anni di cancellare il 25 aprile e demolire l’Anpi. Come comunità che difende la democrazia, noi dobbiamo essere dalla parte dell’Anpi».

Proprio ieri la posizione di Cuppi si è arricchita del sostegno indiretto del sindaco di Bologna, Matteo Lepore, che scrivendo alla presidente dell’Anpi di Bologna Anna Cocchi, ha espresso la propria vicinanza all’associazione dei partigiani ritenendo strumentali gli attacchi subiti in questi giorni.
Dalle stupidaggini sull’orientamento della bandiera italiana nella grafica nazionale per il 25 aprile, che ricorderebbe la bandiera dell’Ungheria, alle critiche sulle dichiarazioni che chiedevano una commissione internazionale d’inchiesta sulla strage di Bucha, in Ucraina, fino al costante tentativo della stampa di trovare contraddizioni tra la linea espressa dal presidente nazionale ed altri esponenti dell’associazione. La mano dei guerrafondai lavora alacremente.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VALENTINA CUPPI:

Monte Sole e Marzabotto: due giorni di celebrazioni

I due anni di stop dettati dalla pandemia hanno fatto raddoppiare le giornate di celebrazione della Liberazione. Non solo il 25 aprile, ma anche domenica 24.
Tra Marzabotto e Monte Sole arriveranno il presidente della Camera Roberto Fico, l’ex presidente del Parlamento Europeo Martin Schulz, ma anche Paolo Berizzi, unico giornalista europeo sotto scorta perché minacciato da organizzazioni neofasciste, le lavoratrici della Saga Coffee, che racconteranno la loro resistenza contro la chiusura dello stabilimento di Gaggio Montano, e lo scrittore Paolo Nori, recentemente censurato per un suo corso su Dostoevskij, che sarà presente per raccontare i modi in cui la cultura russa da decenni si oppone alla guerra e all’autoritarismo di Putin.

Proprio per chiedere la pace e opporsi alla guerra, nella serata del 24 aprile a Grizzana Morandi, si terrà una fiaccolata. E il giorno dopo sul palco salirà Flavio Lotti della Marcia della Pace Perugia Assisi.
«Vogliamo che cessino le stragi di intere generazioni – afferma Valter Cardi, presidente del Comitato per le onoranze ai caduti – Vogliamo il cessate il fuoco e che si aprano le trattative per la pace».
Tra presentazioni di libri, laboratori della Scuola di Pace e concerti, che vedranno sul palco tra gli altri Drunk Butchers, Altre di B e Rumba de Bodas, il programma della due giorni a Marzabotto e Monte Sole è molto ricco. E ci sarà anche modo di ricordare Cornelia Paselli, superstite della strage, scomparsa nei giorni scorsi.

ASCOLTA L’INTERVISTA A VALTER CARDI: