La fine dell’anno è un po’ la somma dei mesi precedenti. Si tira una riga in fondo alla pagina e si traccia il disegno del tempo che è stato. Facciamolo a parole, iniziando dalla parola dell’anno designata dagli Oxford Dictionaries.
Se anno scorso il termine vincente era “goblin mode” il cui senso si potrebbe tradurre con “il piacere di essere impresentabili”, e l’anno prima ancora, il 2021, era l’anno di “vax”, in onore al tempo dei vaccini, il 2023 sembra segnare anche sotto il profilo linguistico un cambio di passo. Via copertine e ciabatte da modalità goblin e su le vesti migliori: questo è l’anno del “Rizz”.
Rizz in inglese sta per charisma, la capacità di essere attraenti attraverso lo stile e il fascino. Si tratterebbe di un sostantivo che indica un certo carisma, un qualcosa che si ha o non si ha (I got the rizz) ma anche di un verbo, usato nella forma di “to rizz up” per intendere l’attività di sedurre e attrarre “un partner romantico o sessuale”.
Votata dal pubblico inglese intercettato dai linguisti degli Oxford Dictionaries, la parola di quest’anno è ancora una volta il riflesso dei tempi che cambiano, come è sempre stato. Tra le altre candidate svettano infatti tutte parole note alla Gen Z e pressoché (ancora) ignote a ogni altra lettera dell’alfabeto, perlomeno ai non anglosassoni. Abbiamo: Swiftie, Beige Flag, Prompt, Heat Dome, De-Influencer, Situationship e Parasocial.


I trend italiani di ricerca su Google

Ma veniamo a una classifica italiana. Quali sono le parole più cercate su Google del 2023? Tra i nomi che più hanno incuriosito gli italiani troviamo un curioso trittico di notissimi con Jannik Sinner, Lukaku e Peppino di Capri. Nel podio dei cantanti più cercati troviamo invece i protagonisti, a vario titolo, di Sanremo 2023, e quindi: Rosa Chemical, Fedez e il vincitore Marco Mengoni.
Se Google è la nuova porta sul mondo, e se le parole ne sono la chiave, gli italiani hanno anche cercato il significato di parole connesse alla cronaca: lutto nazionale, transgender, implosione. Il podio va qui dunque alla questione dibattuta dei funerali di Stato per la morte di Silvio Berlusconi, altro evento di questo 2023.
E poi il perché. In podio ai perché che ci siamo chiesti durante l’anno c’è il perché della guerra tra Israele e Gaza, assieme al cos’è Hamas. Queste le domande, e chissà quali risposte Google avrà offerto agli schermi di ognuno.
Resta da dire che le parole sono il segno, quest’anno come sempre, del tempo che passa e delle cose che cambiano. Se volessimo descrivere il 2024, quale parola vorremmo eleggere? Quali parole vorremmo che fossero o non fossero cercate su Google? Non resta che vederlo al prossimo giro di calendario.