Pochi artisti diventano “icona” prima della morte. Iggy Pop, al secolo James Newell Osterberg, classe 1947, è fra questi. Il 13 giugno è stato presentato in anteprima mondiale al Biografilm festival in corso a Bologna il nuovo documentario “Tell Me Iggy” della regista francese Sophie Blondy e l’abbiamo intervistata per la trasmissione Rock’n’Roll Radio.

Sophie Blondy racconta Iggy Pop

Un ritratto intimo e a tratti poetico dell’uomo, o meglio, del rapporto tra Iggy a Jim, non una biografia, anche se compiano nel film alcuni dei suoi amici storici (Debbie Harry e Chris Stein dei Blondie, Johnny Depp, John Waters, fra gli altri); non un film-concerto, anche se sono svariati gli spezzoni dal vivo; quasi privo di riferimenti temporali espliciti perchè, come ci ha detto Sophie «Iggy ha 76 anni, nel film c’è lui ventenne e ora, ma tutte le età che ha vissuto sono presenti contemporaneamente nell’artista Iggy, ancora assettato di conoscenza, di progetti, di vita».

Un artista a tutto tondo, non solo “icona punk”, ripreso nella sua casa a Miami, in macchina mentre guida e di fronte al mare mentre pratica il thai-chi, come fa prima di ogni concerto, apparentemente molto lontano dagli eccessi che ha conosciuto e praticato appieno, riuscendo però a rimanere quel ragazzo semi nudo sul palco, che si rotola a terra e si taglia il petto fino a sanguinare. Forse eccessivamente “mistica” la figura che ne esce, ma di certo il rapporto che Iggy Pop riesce ad instaurare con il pubblico nello stesso istante in cui appare in scena è un dono raro.
Consigliato non solo ai die-hard fan.

ASCOLTA L’INTERVISTA A SOPHIE BLONDY:

Angela Zocco