Nel 42° anniversario dell’uccisione dello studente Francesco Lorusso, Collettivo Universitario Autonomo Bologna e Red Star Press assegnano la seconda edizione del Premio Lorusso per le migliori tesi triennali sui movimenti sociali. Sankara, tribunato della plebe, guerra dei contadini e lotta per l’autodeterminazione afroamericana i temi dei lavori premiati. L’intervista a Giulia Tenenti.

Premio Lorusso per la migliore tesi triennale

L’11 marzo 1977, a Bologna in via Mascarella, i colpi di pistola esplosi da un carabiniere uccisero lo studente di Medicina Francesco Lorusso. Ieri, nel 42° anniversario, è stato assegnato il premio che porta il suo nome.
Da due anni, infatti, il Collettivo Universitario Autonomo e la casa editrice Red Star Press hanno deciso di ricordare Lorusso premiando con la pubblicazione la migliore tesi di laurea triennale sul tema dei movimenti sociali.

“È un modo per ricordare Francesco e il suo impegno, la sua lotta – spiega ai nostri microfoni Giulia Tenenti del Cua – ma anche per valorizzare quei materiali che non trovano grande considerazione nel mondo accademico”.
Rispetto alla prima edizione, quest’anno il premio ha registrato un incremento di partecipanti. Sono una trentina le tesi arrivate, una anche dal Brasile.
“Purtroppo abbiamo dovuto escluderne alcune – osserva l’attivista – perché sono tesi di magistrale, mentre noi premiamo solo quelle di triennale”.

Ad essersi aggiudicati il premio Lorusso 2019, quest’anno sono quattro lavori.
Il primo è la tesi di Fabio Verna, “Thomas Sankara: le idee non si possono uccidere“, dedicata al rivoluzionario africano. Verna si è laureato in Scienze politiche, sociali e internazionali all’Università di Bologna. Dal corso di laurea in Storia dell’Università di Milano arriva invece “L’origine del tribunato della plebe” di Flavio Ferri.
La tesi di Martin Fraiberger, “Thomas Muntzer e la guerra dei contadini: la giustificazione teologica della ribellione“, all’interno del corso di laurea triennale in Scienze politiche, relazioni internazionali e diritti umani dell’Università di Padova è il terzo lavoro premiato.
A chiudere l’elenco dei vincitori è Gioacchino Orlando con il suo “No Justice No Peace. Memoria, identità, organizzazione e violenza nella lotta per l’autodeterminazione afroamericana“, per l’Università di Roma “La Sapienza.

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