Sono passati 14 anni dall’ultima volta che i Verdi italiani hanno fatto parte del Parlamento italiano. Grazie all’alleanza col centrosinistra, alle elezioni politiche dello scorso 25 settembre il partito ecologista riesce a rientrare, ad esempio con il co-portavoce nazionale, Angelo Bonelli, eletto nel collegio di Imola.
Bonelli questa mattina è tornato a Bologna per dire che non abbandonerà il territorio e che si prepara a fare una dura opposizione ad un governo composto da «nemici del clima». Un’opposizione, però, che dovrà essere anche la più unitaria possibile, quindi anche con il M5S.
No a bicamerale e nucleare: i Verdi si preparano all’opposizione in Parlamento
Già dopo la rottura del “campo largo” ad opera del Pd di Enrico Letta, Verdi e Sinistra Italiana lamentavano la mancata alleanza con i pentastellati. Un messaggio che hanno ribadito anche durante lo spoglio di domenica notte, quando i numeri consacravano la vittoria al centrodestra.
Un messaggio che Bonelli torna a ribadire oggi da Bologna, sottolineando che se l’alleanza avesse incluso anche Conte e il M5S probabilmente i risultati elettorali sarebbero stati diversi e ora non avremo un governo a trazione sovranista.
Ma per l’opposizione al governo Meloni i Verdi mantengono perplessità su Azione ed Italia Viva. Il partito di Calenda aveva già stretto un’alleanza col Pd, che ha rotto poche ore dopo, quando Letta ha fatto un accordo con Sinistra Italiana e Verdi.
«Noi non abbiamo pregiudizi sulle persone – ha detto Bonelli – Però ce li abbiamo sui programmi. Se Calenda cercherà accordi con Salvini e Berlusconi sul nucleare o se ci sarà un’intesa con la destra per una bicamerale che porti al presidenzialismo, ci troverà come avversari». Per il neoparlamentare dei Verdi ora la priorità è il caro bollette e la questione energetica, per la cui soluzioni torna a chiedere la tassazione completa degli extraprofitti delle compagnie energetiche.
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