Dalla risaia di Altedo, dove insisteva il progetto di un polo logistico, fino al Corno alle Scale, dove insiste il contestato progetto di un nuovo impianto di risalita. Passando per Bologna, dove la vertenza ambientale principale riguarda l’allargamento di tangenziale e autostrada, il cosiddetto Passante.
È questo l’itinerario della marcia popolare “I sollevamenti della terra”, che dal 2 all’11 settembre vedrà attiviste e attivisti attraversare i luoghi della città metropolitana di Bologna per dire “No” a opere dannose e imposte.

Opere dannose per l’ambiente, la marcia popolare “I sollevamenti della terra”

La marcia partirà il 2 settembre da Ponticelli di Malalbergo, sede dell’associazione “Primo Moroni” che è stata una delle protagoniste della lotta contro il progetto di polo logistico ad Altedo. La risaia che comincia proprio dietro la casa del popolo di Ponticelli era a rischio di cementificazione per un progetto che avrebbe sacrificato oltre 70 ettari dell’ultima zona umida coltivata rimasta nella pianura bolognese. La battaglia per salvare il territorio ha visto sia momenti di protesta, sia azioni legali e prese di posizione della politica. E alla fine, grazie al voto del Consiglio comunale di Budrio, il progetto è saltato. E dovrebbe esserlo definitivamente, dal momento che la Città Metropolitana, a fine luglio scorso, ha dato uno stop ai nuovi poli logistici.

È da questo luogo simbolico, dunque, che partirà la marcia “I sollevamenti della terra”, che avrà diverse tappe in corrispondenza di altrettante vertenze ambientali che insistono sul territorio.
«Noi vogliamo marciare per sensibilizzare ancora di più le persone su quelle che per noi sono speculazioni – osserva ai nostri microfoni Elena Gentileschi, una delle organizzatrici – Noi non siamo per forza sul “no”, ma vorremmo che la Regione e il governo si interessassero di più ad altri temi e vorremmo svincolare questi grandi fondi che vogliono mettere sul cemento per investirli in altri settori molto più importanti».

Gli organizzatori di “I sollevamenti della terra” fanno sapere di avere raccolto moltissime adesioni. Ad esempio è arrivata quella di Alpinismo Molotov, il gruppo informale che fa riferimento ai Wu Ming. «Verranno anche persone da altre regioni – riporta Elena – come dalle Marche o compagni No Tav».
Ogni tappa della marcia è pensata per avere un momento conviviale alla sera, con una cena offerta da realtà che hanno aderito all’iniziativa, come nel caso di Campi Aperti.
«Vi invitiamo a raggiungerci!», è l’appello di Gentileschi rivolto a quante e quanti hanno una sensibilità su questi temi.
Tutte le informazioni della marcia sono disponibili su un sito, dove si trova anche un indirizzo mail e un numero di telefono da contattare.

ASCOLTA L’INTERVISTA AD ELENA GENTILESCHI: