Matteo Lepore non è ancora formalmente insediato, ma c’è già chi si rivolge al nuovo sindaco di Bologna chiedendo di porre fine ad una discriminazione ingaggiata dal suo predecessore, Virginio Merola.
I sindacati di base, in particolare Sgb, hanno infatti già lanciato un appello a Lepore per ripristinare la democrazia sindacale fra i dipendenti del Comune di Bologna, una parte dei quali non può usufruire di alcuni diritti sindacali, come partecipare ad assemblee retribuite o vedere i propri rappresentati sedere ai tavoli di trattativa.

Il pressing dei sindacati di base su Lepore per la democrazia sindacale

Tutto nasce quando Merola decise di stracciare l’accordo che permetteva ai sindacati di base e ai loro iscritti di esercitare alcuni diritti sindacali. Una scelta che segnò una rottura con la prassi dei primi cittadini precedenti, ma anche con quanto avviene in Regione.
La vicenda va avanti da alcuni anni ma, per sbloccarla, Sgb nelle scorse settimane ha indetto un referendum fra i 4112 dipendenti di Palazzo D’Accursio per chiedere se volevano fosse ripristinata la democrazia sindacale oppure no.

«Anche per questo referendum Merola non ci ha aiutati, precludendoci ad esempio gli spazi comunali per poter svolgere le votazioni», osserva ai nostri microfoni Massimo Betti di Sgb.
Nonostante ciò, il 44% dei dipendenti comunali, pari a 1803 persone, ha votato, superando la partecipazione di una consultazione referendaria precedente, che si era attestata sulle 850 persone. E il risultato è schiacciante: il 97,3% dei votanti (1754 persone) ha detto di sì, che vuole venga ripristinato il diritto di lavoratrici e lavoratori iscritti ai sindacati di base a poter svolgere assemblee sindacali retribuite e vedere i propri rappresentati ai tavoli di trattativa.

Di qui l’appello rivolto al neo-sindaco, affinché ripristini al più presto l’accordo che consente ai sindacati di base di svolgere le proprie attività al pari dei sindacati confederali.
«Prima delle elezioni chiedemmo a tutti i candidati di esprimere un parere sulla questione – continua Betti – e si erano detti tutti d’accordo, anche quelli che ora potrebbero entrare nella nuova giunta». Al tempo delle primarie contro Isabella Conti anche Lepore sembrava avere aperto alla possibilità di ripristinare la democrazia sindacale.

Ora, dunque, spetta al primo cittadino esprimersi e decidere in quale direzione andare. «Il nuovo sindaco eletto deve immediatamente porre fine a questa sorta di apartheid sindacale – sottolinea Sgb – e ristabilire regole di partecipazione democratiche a partire dalla trattativa del 7 ottobre prossimo che affronterà le modalità di rientro con la fine dello smart working e l’immissione del green pass e dalla quale siamo ancora una volta stati esclusi».
Betti fa sapere che, qualora non venissero convocati, i sindacati di base si presenteranno ugualmente all’incontro.

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