Dai licenziamenti “provvisori” via sms di Fca, ai “ripensamenti” e alle punizioni esemplari di Ikea, fino al lavoro di “beneficienza” di Melegatti. I licenziamenti ai tempi del Jobs Act mostrano una vena creativa, ma la dignità dei lavoratori è calpestata. Eppure per la politica la priorità è il contrasto alle fake news. Il commento di Marta Fana.

Licenziamenti grandi aziende: corsa al più creativo grazie al Jobs Act

Al turboliberismo delle imprese italiane va riconosciuta una certa dose di creatività. Del resto, da quando è stato approvato il Jobs Act, la liberalizzazione de facto del licenziamento stimola i dirigenti di molte aziende, spesso multinazionali, che possono finalmente dare sfogo all’inventiva nel massacrare prima e liberarsi poi dei lavoratori.
Prendendo in considerazione solo le notizie degli ultimi giorni, troviamo licenziamenti e punizioni piuttosto curiose, sia nelle modalità che nelle motovazioni.

Sul podio, come spesso accade, troviamo Fca (ex Fiat), che si è “liberata” di più di 500 interinali ed ha fatto fare il lavoro sporco a Manpower. Quest’ultima ha provveduto a comunicare ai lavoratori la cessazione del rapporto attraverso un sms, nel cui testo, però, ha lasciato la porta socchiusa, facendo intendere che il licenziamento, dovuto al mancato raggiungimento degli obiettivi di vendita, potesse essere in qualche modo “provvisorio”.

Anche quando non sono di massa, però, i licenziamenti possono essere creativi. Ne sa qualcosa Ikea, la multinazionale svedese del mobile, che negli ultimi giorni ha fatto parlare di sé per un paio di licenziamenti individuali. Da un lato un lavoratore che aveva osato fermarsi in pausa per 5 minuti in più, dall’altro una madre con un figlio disabile, che aveva contrattato con l’azienda turni che le consentissero di accudire il piccolo. L’azienda poi ci ha ripensato e ha preferito liberarsi della zavorra.

Nell’elenco delle stramberie aziendali non può mancare Amazon, che dopo lo sciopero dei suoi dipendenti durante il Black Friday, rifiuta di trattare coi sindacati, ma dà la disponibilità a farlo con ciasciun lavoratore. Quel che si dice un rapporto alla pari!
Infine (ma l’elenco potrebbe essere molto più lungo) è molto curioso il messaggio whatsapp che circola in questi giorni e che riguarda Melegatti.
La celebre azienda di panettoni ha richiamato le dipendenti, senza stipendio da mesi, per la produzione natalizia e il messaggio che circola in questi giorni invita ad acquistare prodotti di quella marca per garantire un’occupazione alle lavoratrici. Una sorta di lavoro per beneficenza.

Le priorità della politica, che si avvicina alla campagna elettorale, però, sembrano essere altre. Il tema sollevato dal segretario Pd Matteo Renzi, durante la tradizionale convention della Leopolda, è stato quello delle fake news. Argomento che ha monopolizzato l’attenzione mediatica e i bisticci fra partiti.

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